NAPOLI – Brusco risveglio per gli occupanti della ex scuola media Belvedere al Vomero. Alle 7 di mattina la celere ha sfondato le porte dell’immobile per sgomberare l’occupazione a scopo abitativo e porre sotto sequestro preventivo la struttura in virtù della denuncia fatta dalla proprietà.

L’immobile era stato occupato lo scorso 19 aprile nell’ambito di una giornata di mobilitazione nazionale per il reddito come risposta alla crisi occupazionale e sociale che, in una città come Napoli, capitale della disoccupazione e dello sfruttamento, fa sentire ancor di più il proprio peso.

L’edificio è  dell’ordine monastico delle Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore. Suore che lo hanno ricevuto in dono da una nobildonna che nel testamento chiese che fosse destinato a scopi sociale. Nei mesi scorsi c’erano stati anche dei contatti tra occupanti e proprietà ma nulla di concreto. Poi stamattina lo sgombero avvenuto anche con il fermo di tre persone poi rilasciate.

La risposta di solidali e attivisti non si è fatta attendere. Prima c’è stato un presidio davanti palazzo San Giacomo per investire del problema casa l’amministrazione De Magistris. Esecutivo che sul tema è praticamente naufragato dopo la spaccatura sulla delibera sanatoria sulle case occupate.

Nel primo pomeriggio il presidio di è spostato al Museo di San Gennaro e al Duomo dove i manifestanti hanno srotolato una striscione e occupato l’accesso al museo per cercare di investire della problematica il cardinale Crescenzio Sepe che nelle sue omelie è sempre molto sensibile alla questione povertà a Napoli.

Dopo qualche ora è arrivato un emissario della Curia che ha spiegato ai manifestanti che gli ordini sono autonomi dalla Curia e che il bersaglio della manifestazione era sbagliato. I presenti, però, hanno chiesto di poter incontrare il cardinale Sepe per esporgli la situazione e alla Chiesa di farsi carico delle famiglie che adesso non hanno più un tetto dove poter vivere.

ag

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