Un nuovo allarme per speculazione sui prezzi dei beni alimentari è arrivato dal settore primario: quello della farina, ingrediente base per pane e pasta. “Dai mulini ci arrivano segnali molto gravi secondo i quali già nei prossimi giorni il costo della farina aumenterà di circa 15 euro a quintale, a fronte di un costo medio attuale di 40-45 euro. Si arriverà oltre i 60 euro a quintale, con una ricaduta sul costo del pane insopportabile soprattutto in questo momento di crisi”. Ad affermarlo è il presidente dei panificatori della Campania, aderente a Confcommercio, Domenico Filosa, che aggiunge: “La speculazione anche in borsa – spiega Filosa – si sta sviluppando sulla filiera del grano e in particolare si stanno verificando gravi atti di sciacallaggio nel settore della panificazione”.
“Ovviamente i panificatori – prosegue Filosa – non intendono scaricare sulla popolazione questo costo però chiedono sostegno al presidente della Regione De Luca, altrimenti saremo costretti ad iniziative molto gravi come quelle della chiusura dei panifici. Ma considerato che il settore della panificazione ha un giro d’affari di oltre 2 miliardi, soltanto quello per la farina in un anno si può immaginare con tutto l’indotto a che cifre si può arrivare. La Campania, con i suoi circa 4000 panificatori, di cui soltanto a Napoli e provincia oltre 1500, è il fulcro della mercato italiano, in quanto c’è il più alto consumo di pane e affini d’Italia. L’allarme è molto grave e ci auguriamo che le istituzioni facciano immediatamente tutti i passi necessari per evitare una crisi del pane in questo momento di emergenza coronavirus”.