NAPOLI – ”L’Associazione nazionale giudici di pace si oppone alla soppressione di fatto di una magistratura virtuosa che rischia di rivelarsi esiziale per l’intero sistema giustizia e, per questo, non esclude una astensione dalle udienze”. Ad annunciarlo e’ il presidente dell’associazione, nazionale Vincenzo Crasto.

”La chiusura degli uffici del giudice di pace – dice Crasto – e’ stata decisa senza aver prima ascoltato la magistratura di pace, ma e’ necessario che il governo ascolti il Parlamento. La Commissione giustizia della Camera ha censurato il governo che ha deciso di eliminare in pratica tutti gli uffici del giudice di pace dislocati in sede diversa da quella circondariale: 674 uffici del giudice di pace sugli 846 attualmente esistenti. Condividiamo in pieno tali rilievi”. ”Il dettato della legge delega n.148 del 2011 – dice ancora Crasto – prevede la ‘riduzione’ degli uffici del giudice di pace dislocati in sede diversa da quella circondariale. Su questo storicamente concordiamo, ma il governo procede proprio a quei tagli lineari che il comunicato dell’esecutivo sulla spending review dice di avere evitato. E’ inoltre palese che non sono stati rispettati i criteri della legge delega (estensione del territorio, numero di abitanti, carichi di lavoro, specificita’ territoriale del bacino di utenza, con riguardo alla situazione infrastrutturale e del tasso d’impatto della criminalita’ organizzata)”.

 

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