15 avvisi a dedurre per danno erariale ai danni del comune di Napoli, tra questi anche l’ex sindaco Rosa Russo Jervolino. Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, al termine di articolate indagini, hanno segnalato nel luglio del 2012 alla locale Procura Regionale della Corte dei Conti un presunto danno alle casse del Comune partenopeo di 5.561.141,00, determinato da mala gestione nella locazione di immobili risultati da tempo inutilizzati e in stato di degrado. Gli ulteriori accertamenti, delegati dall’Autorita’ Giudiziaria contabile, hanno consentito di riscontrare che, nel tempo, il Comune di Napoli ha inutilmente sostenuto oneri per canoni di locazione, indennita’ di occupazione o procedure giudiziarie esecutive. L’attivita’ si e’ conclusa con la segnalazione alla Corte dei Conti partenopea di una ulteriore ipotesi di danno all’Erario quantificabile in complessivi 4.379.828,00. I controlli hanno riguardato gli immobili di: via Filippo Maria Briganti, n. 122/124, gia’ sede di Servizi dell’ex Direzione Nettezza Urbana del Comune di Napoli, abbandonato da anni ed in stato di degrado. Il Comune di Napoli, impossibilitato a riconsegnare la struttura alla parte proprietaria – per la mancata esecuzione delle opere di ripristino dello “status quo ante” – ha continuato a pagare i canoni di occupazione anche a seguito di sentenze di condanna emesse dal Tribunale di Napoli; via E. Gianturco, n. 112/114, gia’ sede dell’Autoparco di mezzi comunali di nettezza urbana dell’ex Direzione Nettezza Urbana del Comune di Napoli, da anni, inutilmente locato, e’ stato addirittura oggetto di costruzioni abusive realizzate dal Comune nonche’ di occupazioni da parte di terzi. Queste situazioni hanno legittimato il proprietario a rifiutare la riconsegna del bene al termine del contratto di locazione, costringendo il Comune stesso a pagare indennita’ di occupazione in forza di sentenze di condanna emesse dal Tribunale di Napoli; via San Biagio dei Librai, n. 8, gia’ sede di Scuola Media ed Elementare del Comune di Napoli. L’immobile, distrutto in un incendio nel 1944, evento per il quale il Comune di Napoli veniva condannato dal locale Tribunale alla ricostruzione e al risarcimento del relativo danno emergente e lucro cessante. Risultando tuttora inadempiente, l’ente continua a corrispondere onerosi canoni di occupazione. In esito alle indagini e’ emerso un quadro di grave disfunzione nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico e di spreco di risorse senza reali utilita’. Il danno erariale contestato – quantificato sulla base dei costi inutilmente sostenuti dall’Ente pubblico in circa 2 milioni – viene attribuito dalla Procura contabile alla condotta gravemente negligente ed inerte di 6 amministratori e 8 dirigenti comunali, nei cui confronti sono stati notificati altrettanti “inviti a dedurre” in ordine alle relative responsabilita’ amministrative. Le somme recuperate, che andranno a ristorare il patrimonio dell’Ente pubblico che ha subito il danno, rappresentano la sola quota di danno ad oggi perseguibile, caratterizzata dai necessari requisiti di certezza, attualita’ e concretezza. Il Comune e’ stato nel tempo condannato al pagamento di altre somme di danaro, a titolo sia di risarcimento danni sia di canoni locatizi inadempiuti, che non essendo ancora state materialmente erogate non sono rientrate nel computo dell’attuale azione di responsabilita’.