“Io sarei più dura. Chiuderei le porte dello stadio. Chi vuole vedere la partita la vede a casa”. Lo ha detto Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Raciti, in merito alle dure prese di posizione del presidente della Roma James Pallotta e del presidente della Figc, Carlo Tavecchio, sugli striscioni esposti dai tifosi giallorossi contro Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto in seguito agli incidenti che hanno preceduto la scorsa finale di Coppa Italia. “Ma siamo un paese democratico, le persone che subiscono e le persone buone sono espressione di civiltà e lasciano agli altri la libertà di scegliere come comportarsi”, ha aggiunto a margine dell’incontro ‘Vivere lo stadio: una passione a rischio?’ in corso all’Università La Sapienza di Roma. Sugli striscioni contro la Leardi: “Mi ha fatto male, conosco il dolore, preferirei il rispetto nei confronti dei familiari. Mi è dispiaciuto molto”. A distanza di otto anni dall’uccisione del marito, la vedova ha analizzato la situazione negli stadi. “E’ rimasto tutto come prima? Qualcosa è cambiato, soprattutto nelle misure di prevenzione c’è più severità – ha concluso -. Mentre prima non si accorgevano della gravità della situazione adesso sono state prese delle misure più severe. A livello culturale è cambiato poco e la cosa è preoccupante. Mi terrorizza il pensiero che possano essere ripetuti fatti che ho conosciuto e visto e che ci possano essere altre perdite”


 

 

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