Libri ed evidenziatori in strada per un gruppo di medici campani. Oggi la preparazione per entrare in una delle scuole di specializzazione di area medica non si fa al chiuso di una stanza. Oggi quiz e ripetizioni si fanno sotto la sede della Regione Campania a Santa Lucia. Ci sono in bilico circa 80 borse di studio che la Regione vuole tagliare e siccome lo studio per il difficile concorso non si può fermare, per oggi si accompagnerà alla protesta. In circa cinquanta, in camice e con libri al seguito, si sono riuniti a Santa Lucia.
Motivo della protesta è il taglio alle borse di studio che negli anni scorsi erano messe a disposizione dalla Regione per compensare quelle che non sono finanziate da fondi ministeriali: in sostanza la Regione anticipava i soldi per poi incassare dal ministero della Salute. Oggi invece 400 aspiranti campani sono con il fiato sospeso. E’ infatti una vera e propria corsa contro il tempo, solo fino alle 24 la Regione potrà scaricare i bandi dalla piattaforma digitale del ministero. Dopo, per chi spera in un posto di specializzazione, la porta di accesso si restringerà ancora di più e saranno circa 80 i posti in meno. E’ per questo che in cinquanta hanno organizzato un sit-in davanti la sede della Regione a Santa Lucia. Mattia Silvestre dell’Osservatorio regionale di Federspecializzandi, assieme a Mauro Adamo e Luca Buonaiuto del direttivo nazionale e Antonio Della Corte del direttivo locale hanno incontrato il consigliere per la Sanità del presidente della Regione, Raffaele Calabrò. “Da quanto ci è stato spiegato – dice Silvestre – Si tratta di una questione di legittimità. Il subcommissario alla Sanità Mario Morlacco non può far passare i fondi come formazione per via del piano di rientro della Regione. Non si capisce però come mai negli anni scorsi, quando già c’era il piano di rientro, è stato possibile farlo, mentre quest’anno invece no”. Secondo la Conferenza Stato-Regioni, spiega Silvestre, il fabbisogno di nuovi specializzandi in Italia è di 8.000 unità, ma il ministero ne copre soltanto 5.000. Gli altri devono essere anticipati dalle Regioni. Ogni specializzando, spiega ancora Silvestre, guadagna 25.000 euro lordi all’anno per cinque anni ed essendo le borse di studio in questione circa un’ottantina, la spesa totale per la Regione si aggirerebbe attorno ai 10.000.000 di euro in cinque anni.