Pretendeva il doppio della cifra prestata, chiedendo ipoteche su proprietà immobiliari, facendo firmare alle proprie vittime cambiali, e minacciandole di morte qualora non volessero pagare i tassi usurai attuati. E’ stato scoperto grazie alla denuncia di una coppa di coniugi, finiti nella sua morsa 13 anni fa. A finire in manette, un 67 enne di Carbonara di Nola (Napoli), Giovanni Caliendo, arrestato dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del GIP di Nola su richiesta del Procuratore Aggiunto Maria Antonietta Troncone. L’uomo – secondo l’accusa – negli anni ha prestato denaro facendosi restituire le somme con interessi ed altri vantaggi usurari. A far scattare le indagini è stata la denuncia di una coppia di coniugi che nel 2001 avevano ricevuto dall’uomo 100 milioni delle vecchie lire, firmando, a garanzia della restituzione del prestito, 10 cambiali da 10 milioni di lire, ed iscrivendo un’ ipoteca sulla propria abitazione. Il 67 enne, però, non si era accontentato della restituzione del prestito, e continuava a chiedere pagamenti per un ulteriore importo di 60 milioni di lire. Nel corso delle indagini, i militari hanno scoperto che altre cinque persone erano rimaste vittime di episodi usurai, dopo aver chiesto al 67enne prestiti tra i 10mila ed i 25mila euro, a tassi di interesse del 10 per cento al mese. L’uomo aveva anche minacciato di morte alcune vittime ed aveva fatto firmare loro scritture private che, secondo gli inquirenti, riteneva che lo sollevassero da eventuali responsabilità. Non si esclude che nell’area nolana numerose altre persone siano rimaste vittime dell’usuraio.

 

 

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