“Una rivoluzione culturale che deve partire dai cittadini”. E’ questa la strada tracciata da Donato Cafagna incaricato del Governo per il fenomeno dei roghi di rifiuti in Campania che oggi a Napoli ha partecipato a un incontro tra istituzioni, associazioni e comitati civici con l’intento di rilanciare le azioni messe in campo. Per vincere la battaglia della Terra dei fuochi, dunque – secondo Cafagna – serve l’impegno concreto della cittadinanza che deve affiancarsi alle risorse messe in campo dall’esecutivo Renzi e all’azione di contrasto attuata dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. “C’è – ha assicurato Cafagna – un impegno forte da parte di tutti a cominciare dal Governo” che – ha ricordato – ha stanziato, nella Legge di Stabilità, 450 milioni di euro da utilizzare per il recupero delle aree occupate dalle ecoballe. Ma non solo risorse. Il delegato del Governo ha ricordato anche i diversi “strumenti legislativi” utilizzabili come la legge 6 del 2014 che prevede la presenza sul territorio delle province di Napoli e Caserta di 200 militari; l’articolo 256/bis che introduce l’arresto in flagranza di reato per chi brucia rifiuti; la legge sugli eco-reati con cui sono stati trasformati in delitti alcune fattispecie precedentemente sanzionate solo come contravvenzioni. Sebbene gli strumenti ci siano, Cafagna evidenzia che “il fenomeno dei roghi è molto radicato ed ha le sue radici non solo in attività criminali, ma anche nei comportamenti dei singoli cittadini e delle imprese”. Da qui la necessità di un “forte contributo” della cittadinanza con particolare riferimento agli Osservatori civici. “E’ necessario – ha concluso Cafagna – che ai 300 Osservatori già impegnati se ne aggiungano molti altri e che ci sia un concreto cambio di passo da parte della gente che vive questi territori”.

 

 

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