E’ terminata la protesta davanti al termovalorizzatore di Acerra (Napoli), da parte di un centinaio di persone appartenenti ad associazioni ambientaliste e comitati locali, contro ”l’ecocidio nella terra dei fuochi”. I manifestanti chiedevano un incontro con il prefetto di Napoli, e con il presidente della Regione Campania, per chiedere garanzie sull’incenerimento di ecoballe provenienti dal sito di stoccaggio di Ercolano, e palesare le proprie preoccupazioni circa l’eventuale incenerimento di ”balle di rifiuti” provenienti da discariche ed altri siti di stoccaggio campani.
I manifestanti erano anche stati raggiunti dal sindaco Raffaele Lettieri, con il quale non è mancata qualche polemica per l’approvazione, in Consiglio comunale, di un documento con il quale si richiede di dare priorità allo smaltimento delle eco balle situate sul territorio di Acerra ed allo svuotamento della piazzola n.7 contente 20mila tonnellate di rifiuti tal quale, previa selezione a mezzo degli stir. Un documento che non è stato ben accolto dalle associazioni ambientaliste, che avrebbero preferito una presa di posizione più netta e contraria all’incenerimento di rifiuti nel termovalorizzatore. I manifestanti hanno poi deciso di terminare la protesta e di riunirsi in assemblea per decidere il da farsi. Dagli agricoltori, che pure hanno partecipato alla protesta, si rinnova l’appello alle istituzioni a controllare al più presto i terreni. ”Siamo allo stremo – hanno spiegato – per ora non abbiamo in programma alcuna coltivazione, perché le grandi catene di distribuzione hanno rifiutato i nostri prodotti perché non li ritengono sicuri. Ed invece le certificazioni, le analisi compiute anche a nostre spese, dicono il contrario. Invitiamo tutti a consumare i prodotti di Acerra, perché sono quelli più sottoposti a controlli rispetto a quelli che provengono da altre zone d’Italia”.