Dagli ultimi controlli commissionati dall’Arpac sullo stato delle acque della falda nella zona della discarica di Terzigno (Napoli), effettuati ad aprile emerge, come denuncia l’associazione delle mamme vulcaniche che si batte per la chiusura del sito di Cava Sari, ”una preoccupante situazione di inquinamento ambientale. Emergono dati oltre i limiti consentiti, ad esempio per quanto riguarda la presenza di alluminio e nichel”.

Nella discarica di Cava Sari conferiscono rifiuti i 18 comuni della zona vesuviana in seguito ad un accordo tra i sindaci e il premier Silvio Berlusconi. Le mamme vulcaniche, che da tempo sono protagoniste nella battaglia anti discarica, sottolineano che ”le analisi che erano state previste in maniera periodica non vengono effettuate da aprile scorso. Non sappiamo quale e’ lo stato dell’acqua e siamo particolarmente preoccupati per gli effetti sulla salute, a cominciare dalla quella dei nostri figli”. Nello stesso tempo, denunciano, ”non vengono effettuate le analisi sullo stato dell’aria. O se ci sono rilevazioni non ci vengono comunicati i risultati”. Un aspetto di particolare preoccupazione e’ dato dal fatto che, secondo i documenti che le mamme vulcaniche hanno avuto modo di leggere, ”si prevede espressamente un allargamento della discarica utilizzando le pareti della cava. E questo in violazione dell’impegno per una sua chiusura definitiva nel prossimo mese di ottobre. Noi temiamo che invece si vada avanti con i conferimenti e che questo avvenga senza piu’ alcun controllo visto che potrebbe esserci il disimpegno della Sapna, la societa’ provinciale dei rifiuti, in seguito ad un eventuale ampliamento del sito”.

 

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