Avvisi di conclusione delle indagini preliminari sono stati emessi nell’ambito dell’inchiesta sulle mance elargite a commessi giudiziari che vede indagati diversi avvocati del foro di Napoli. L’avviso è stato firmato dal pm Alessandro Milita che ipotizza il reato di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. L’indagine della procura verte sulle regalie, ciascuna di poche decine di euro, offerte a vario titolo da avvocati per prenotazioni di udienze, informazioni su decisioni dei giudici già depositate in cancelleria e copie di atti rilasciate senza il pagamento dei diritti. L’inchiesta lo scorso provocò forti proteste nel mondo forense napoletano.
A marzo furono proclamati alcuni giorni di astensione dalle udienze penali. Secondo i penalisti le mance ai commessi non configurerebbero alcun illecito in primo luogo perché questi ultimi non rivestono, a loro giudizio, la qualifica di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. Né sussisterebbero irregolarità – sottolineano i legali – per le informazioni fornite sui provvedimenti depositati in cancelleria di cui hanno il diritto di venire a conoscenza.