L’esondazione dell’alveo dei Camaldoli ha invaso di rifiuti e di melma le aree circostanti e alcune strade tra Licola Borgo e Licola Mare. Legittime preoccupazioni tra i residenti che temono allagamenti di terranei e seminterrati come accadde nel novembre di 2011 per fatti analoghi. L’ingrossamento del canale che raccoglie i collettori di Napoli, Quarto e dei regi lagni, dovuto alle piogge copiose delle ultime 24 ore, è stato acuito dalla presenza di quantità enormi di rifiuti che ostruivano il regolare flusso delle acque. Sulla spiaggia di Licola, una striscia di sabbia che da Cuma si estende fino al Fusaro, tra le più estese del basso Tirreno, sono state ritrovate due carcasse di Smart, numerose gomme d’auto, bottiglie e residui di materiali plastici e rifiuti di ogni genere, oltre a melma. L’allarme fatto scattare dai residenti ha portato all’intervento di squadre del servizio ambiente del comune di Pozzuoli e dell’assessore all’Ambiente e all’Igiene, Franco Cammino. Svolto un sopralluogo con i responsabili dell’ufficio tecnico comunale per gli interventi di somma urgenza e liberare le sponde del canale, le strade e la spiaggia dai residui lasciati dalle acque reflue. Impiegati anche mezzi meccanici per sollevare detriti e quant’altro il fiume d’acqua aveva a trasportato. Convocato un vertice urgente in regione con l’assessore Giovanni Romano, per fronteggiare l’emergenza. Una nota critica sulle cause dello straripamento dell’alveo di Cuma è stata inviata alle istituzioni da Salvatore Trinchillo, presidente provinciale dell’associazione dei balneari.