Frequentazioni con vip e falsi rendiconti per dimostrare ai clienti la bontà del proprio investimento. Per anni, il promotore finanziario Eduardo Tartaglia (omonimo di Eduardo Tartaglia produttore e regista cinematografico nato nel 1964, il quale non ha nulla a che vedere con la vicenda in argomento) avrebbe ingannato investitori napoletani, spostando soldi in Svizzera, dietro il miraggio di operazioni speculative vantaggiose. Era proprio Tartaglia ad acquisire i capitali dei risparmiatori, reclutati nel suo giro di conoscenze, proponendo sicuri e vantaggiosi rendimenti in Svizzera. Tra i clienti vip, molti dei quali appartengono alla Napoli bene, ai quali Tartaglia sostiene di aver proposto la compartecipazione in un affare, compare anche il calciatore della Nazionale azzurra Gigi Buffon. Con Tartaglia in manette sono finiti il suo socio Rocco Zullino, operatore bancario e direttore della Rz di Lugano, e Klaus Georg Behrend, ritenuto autore di false rendicontazioni contabili allo scopo di rendere effettivi investimenti mai effettuati presso la Rz di Lugano. A Tartaglia e Zullino le misure cautelari sono state notificate in carcere, dove i due si trovano per la vicenda della gestione dei fondi Fec, i fondi per la gestione del culto, in cui è implicato anche l’ex vicecapo dell’Aisi, il prefetto Franco La Motta con il quale Tartaglia si vantava di avere forti rapporti di amicizia. Behrend è stato invece sottoposto agli arresti domiciliari. A scanso di equivoci si ribadisce che Tartaglia è omonimo di Eduardo Tartaglia, noto e apprezzato produttore e regista cinematografico, il quale non ha nulla a che vedere con l’inchiesta della magistratura.

 

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