Maltrattati, violentati, uccisi, rubati, macellati clandestinamente: migliaia di animali ogni anno finiscono la loro vita nelle mani criminali della zoomafia in Campania: questa la stima complessiva del fenomeno, che emerge dal Rapporto Zoomafia 2012 redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV. La nuova edizione del Rapporto, alla sua tredicesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2011.
La Zoomafia in Campania si presenta sempre più come un fenomeno parcellizzato tra, purtroppo, ormai “storiche” illegalità – truffe nell’ippica e corse clandestine di cavalli, macellazioni clandestine, abigeato, bracconaggio e pesca illegale, lotte tra cani, – e nuove frontiere criminali: in particolare il traffico di cuccioli. I dati delle Procure L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV ha chiesto alle Procure Ordinarie e a quelle presso il Tribunale per i Minorenni, dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2011, sia noti che a carico di ignoti, e al numero indagati per reati a danno animali.
Per la Campania le risposte sono arrivate da 8 Procure Ordinarie e da 1 Procura Minorile. In particolare da: Avellino: 14 procedimenti e 3 indagati per uccisione di animali; 19 proc. e 12 indag. per maltrattamento di animali; 5 proc. e 1 indagato per uccisione di animale altrui; 14 proc. con 6 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 9 proc. e 7 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Benevento: 12 procedimenti e 4 indagati per uccisione di animali; 8 proc. e 4 indag. per maltrattamento di animali; 11 proc. e 10 indagati per uccisione di animale altrui; 7 proc. con 5 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 20 proc. e 13 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Napoli: 10 procedimenti a carico ignoti per uccisione di animali; 1 proc. e 1 indag. per maltrattamento di animali; 4 proc. e 2 indagati per uccisione di animale altrui; 19 proc. con 17 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 29 proc. e 20 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Nocera Inferiore (SA): 1 procedimenti a carico ignoti per uccisione di animali; 3 proc. e 1 indag. per maltrattamento di animali; 3 proc. a carico di ignoti per uccisione di animale altrui; 8 proc. con 8 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 12 proc. e 11 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Salerno: 3 procedimenti e 1 indagati per uccisione di animali; 17 proc. e 7 indag. per maltrattamento di animali; 13 proc. e 1 indagati per uccisione di animale altrui; 24 proc. con 18 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 39 proc. e 32 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Santa Maria Capua Vetere (CE): 11 procedimenti e 5 indagati per uccisione di animali; 20 proc. e 45 indag. per maltrattamento di animali; 2 proc. e 31 indagati1per spettacoli e manifestazioni (con animali) vietati; 1 proc. e 30 indagati per organizzazione di competizioni non autorizzate con animali; 4 proc. e 3 indagati per uccisione di animale altrui; 7 proc. con 4 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 32 proc. e 33 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Torre Annunziata (NA): 11 procedimenti e 5 indagati per uccisione di animali; 10 proc. e 5 indag. per maltrattamento di animali; 4 proc. e 2 indagati per uccisione di animale altrui; 7 proc. con 4 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 11 proc. e 8 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Vallo della Lucania (SA): 11 procedimenti e 1 indagati per uccisione di animali; 7 proc. e 8 indag. per maltrattamento di animali; 3 procedimenti a carico di ignoti per uccisione di animale altrui; 1 proc. a carico ignoti per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 9 proc. e 6 indagati per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Il totale dei procedimenti sopravvenuti nel 2011 in Campania, sia a carico di noti che di ignoti, per i reati a danno degli animali e per il campione di 8 Procure ordinarie, è di 466 con 346 indagati. Per quanto riguarda le Procure presso i Tribunali per i Minorenni ha risposto solo Salerno: con un solo fascicolo aperto a carico di ignoti per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili.
“È opportuno ricordare – sostiene il dottor Ciro Troiano, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV e autore del Rapporto –, che il numero dei reati ufficiali rappresenta solo una parte di quelli effettivamente compiuti. Molti reati, infatti, pur essendo stati commessi restano, per motivi vari, nascosti e non vengono registrati. Naturalmente, la quota di reati nascosti sul totale di quelli reali – il cosiddetto numero oscuro – varia a seconda del tipo di reato, soprattutto in funzione della sua gravità. Il reato di maltrattamento di animali per sua natura ha un numero oscuro altissimo. L’impressione, leggendo questi dati, – continua Troiano- è che l’azione penale venga esercitata solo in pochissimi casi e che in assenza di formale denuncia, peraltro non richiesta per i reati in esame essendo reati comuni perseguibili di ufficio, non ci sia un intervento della polizia giudiziaria e quindi l’apertura di un formale procedimento da parte della Procura. Corse clandestine di cavalli, ippodromi & scommesse 1 corsa clandestina bloccata dalle forze dell’ordine, 12 persone denunciate, 7 cavalli sequestrati: questi i numeri delle corse clandestine di cavalli in Campania. Dietro le corse illegali ci sono maltrattamenti, violenze e la morte dei cavalli su strada, o che restano feriti gravemente a seguito di incidenti e finiti sul posto. Su YouTube tantissimi video di corse clandestine di cavalli, girati dagli organizzatori, svolte in Campania, con tanto di colonna sonora di cantanti neomelodici. Ma neanche i cavalli da corsa dell’ippica ufficiale se la cavano bene: nel 2011, secondo i dati Unirelab, il laboratorio ufficiale per le analisi antidoping, relativi alla sezione sui casi di positività ai controlli delle sostanze proibite al termine delle seconde analisi, ben 47 cavalli che correvano in gare ufficiali in Campania sono risultati positivi a qualche sostanza vietata: un triste primato nazionale. E i dati sono aggiornati al mese di settembre 2011.
Gare svolte negli ippodromi di Aversa (10 cavalli), Napoli (34 cavalli) e Pontecagnano (3 cavalli). Atenololo, Betametasone, Desametasone, Diclofenac, Diossido di carbonio, Eptaminolo, Metilprednisolone, Metocarbamolo, Morfina: queste alcune delle sostanze trovare nei cavalli da corsa nel 2011 in Campania. Randagismo e del traffico di cani La Campania ha il primato negativo del numero di cani randagi e abbandonati: i randagi sul territorio campano, secondo le ultime stime, sono infatti 66.500, su un totale di circa 500-700mila randagi in Italia. Il traffico di cuccioli proveniente dai paesi dell’Est vede attivi molti campani. Sono almeno tre i casi che hanno portato alla denuncia di 4 persone e al sequestro di almeno 57 cuccioli dal valore complessivo di 50.000 euro. La “Cupola del bestiame”: un malaffare che non rallenta Le varie relazioni semestrali della DIA, citano spesso casi relativi alle infiltrazioni nella zootecnia e ai tentativi di controllare la “filiera” della carne da parte di gruppi camorristi campani. Associazione per delinquere, abigeato, macellazione clandestina, maltrattamento di animali, pascolo abusivo: sono solo alcuni dei reati accertati in Campania in relazione alla cosiddetta “Cupola del bestiame”. Nel 2011 sono stati scoperti diversi mattatoi abusivi. Il contrabbando di Fauna e il bracconaggio Il traffico di fauna in Campania è un fenomeno preoccupante. Lo dimostrano i sequestri. Tartarughe, camaleonti, serpenti del grano, pitoni reali, boa constrictor, pitoni delle rocce indiani e finanche un macaco: queste alcune specie sequestrate nel 2011.
L’uccellagione e la vendita di fauna selvatica, in particolare di cardellini, trovano in Campania, soprattutto a Napoli e Caserta, mercati illegali molto attivi nei quali sono coinvolti pluripregiudicati. Il bracconaggio sulle isole, in particolare Ischia, in alcune zone del in provincia di Napoli e nel Casertano, si presenta come attività sistematica e organizzata. Armi clandestine, munizioni illegali, trappole, richiami vietati, abbattimento di specie protette: è il corollario del bracconaggio campano. Combattimenti tra animali: un crimine in ripresa Il 2011 ha confermato la pericolosa ripresa dei combattimenti tra cani. Sono stati sequestrati cani, trovati allevamenti, recuperati cani feriti nei combattimenti, sono state denunciate alcune persone. Anche se siamo lontani dall’emergenza di una decina di anni fa, deve restare, comunque, alta l’attenzione per un fenomeno che presenta pericolosità sociale e un potenziale criminale preoccupante. “Malandrinaggio” di mare: un malaffare a danno della biodiversità marina Anche nel settore ittico le infiltrazioni camorristiche non mancano: varie inchieste della magistratura hanno accertato l’interesse dei clan per il mercato del pesce. Pesca di frodo con esplosivi, raccolta di datteri e ricci di mare destinati al mercato clandestino di ristoratori compiacenti, pesca illegale di tonno rosso, frutti di mare raccolti in acque inquinate, sono solo gli aspetti più critici dell’illegalità nel settore della pesca. “Questa nuova analisi conferma il fatto che i crimini contro gli animali costituiscono anche un problema di sicurezza e di ordine pubblico – continua Troiano -. I crimini zoomafiosi sono reati associativi, ovvero perpetrati da gruppi di individui organizzati e alcune tipologie di maltrattamento richiedono necessariamente per la loro consumazione, organizzazione, programmazione e strutture. I collegamenti con altre tipologie di reato, come le scommesse clandestine, lo spaccio di stupefacenti, gli atti intimidatori, le truffe, sono sempre più evidenti”. Come sosteniamo da tempo, per contrastare questi fenomeni occorre una visione strategica unitaria dei vari aspetti dell’illegalità zoomafiosa e sviluppare più intense sinergie informative e operative tra gli organismi deputati al controllo e alla repressione. Sul piano legislativo – conclude Troiano – non sono più rinviabili provvedimenti ad hoc contro le corse clandestine, fenomeno fortemente allarmante anche per le connessioni con la criminalità organizzata”.