Due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Napoli sono state eseguite dalla Squadra mobile partenopea nei confronti di due persone indagate per l’omicidio di Pasquale Palermo, ucciso a 45 anni il 6 febbraio 2009 in piazza Aprea, nel quartiere Ponticelli a Napoli. Si tratta di Vincenzo Cece e Domenico Amitrano, entrambi già detenuti, ritenuti gravemente indiziati dell’omicidio a colpi di arma da fuoco. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, l’omicidio di Pasquale Palermo fu una decisione assunta dai vertici del clan camorristico Sarno, attivo nella zona orientale della città. L’intento era quello di punire la vittima, affiliata al clan, per aver venduto in maniera arbitraria alcune armi da fuoco che avrebbe dovuto custodire, nonché per impedire l’eventualità che passasse al Il capolavoro rubato, l’esperto d’arte e il magnate svizzero, avversario del clan Sarno, o che in ogni caso potesse intraprendere un percorso di collaborazione.