Prosegue la complessa istruttoria dibattimentale al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Giudice dott. Davide Valenziano) dinanzi al quale la dott.ssa Stefania Pontillo, Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica, ha rinviato a giudizio Maria Ristaldo, sessantenne di San Tammaro, titolare di una nota azienda zootecnica e bufalina. È stata la volta anche in questa udienza dell’audizione dei restanti ufficiali di polizia giudiziaria ovvero dei carabinieri Nas (ispettori dell’Ente nazionale per il controllo qualitativo e la prevenzione delle frodi alimentari) che hanno ricostruito, come i precedenti colleghi la volta scorsa, i vari accertamenti e sopralluoghi compiuti. Maria Ristaldo è imputata del reato di truffa: ciò perché essa nel fornire del latte che vendeva quale latte di bufala a un caseificio sammaritano, si sarebbe scoperto che questo prodotto alimentare avrebbe contenuto una ingente quantità di latte vaccino, truffando – stando a quanto recita sempre il capo d’imputazione formulato dalla Procura della Repubblica – il titolare della ditta sammaritana che produceva mozzarella, così violando il contratto sottoscritto da lei e dal titolare del caseificio con produzione e vendita nella città del Foro.
Durante la loro audizione dibattimentale della scorsa udienza i carabinieri dei Nas hanno prodotti e fatto acquisire dal Giudice le restanti fatture di vendita attraverso le quali il titolare del caseificio della città sammaritana sarebbe stato truffato con un ingiusto profitto a vantaggio della titolare dell’Azienda zootecnica Ristaldo Maria; vantaggio pari al valore commerciale del latte venduto che era di qualità inferiore rispetto a quello pattuito. Nel processo in fase di svolgimento dinanzi al Giudice dott. Valenziano sono costituiti parte civili gli avv. Gaetano e Raffaele Crisileo, mentre l’imputata è difeso dall’avv. Vincenzo D’Angelo. Per la prossima udienza è previsto l’interrogatorio dell’imputata. Si procederà poi con l’esame dei testi della difesa e dei suoi consulenti e infine con la emissione della sentenza da parte del Giudice Monocratico del Tribunale sammaritano, dott. Davide Valenziano.
Nei giorni scorsi migliaia di quintali di prodotto destinato alla produzione di latticini sono stati posti sotto sequestro presso delle aziende del casertano. Il prodotto sequestrato sarebbe servito alla lavorazione di formaggi distribuiti da alcune delle più rinomate aziende del settore nella provincia. Il valore totale dell’operazione superava i 200 milioni di euro, considerando che ogni 1.000 tonnellate di latte concentrato ha un valore stimato intorno ai 200.000 euro. Le verifiche hanno evidenziato violazioni delle normative europee e italiane sulla tracciabilità e l’uso di latte concentrato, con l’assenza del registro elettronico obbligatorio