Il foro di un proiettile conficcato sulla vetrina di un negozio di moda e le tracce di sangue sul selciato scolorite dalla pioggia raccontano la storia di un altro ragazzino ucciso nella notte di Napoli. Aveva 15 anni, era incensurato, si chiamava Emanuele Tufano. È stato assassinato alle 2 davanti alla chiesa di Santa Maria alla Scala, in via Carminiello al Mercato, una traversa del centralissimo corso Umberto, in una di quelle zone che con lo sviluppo turistico cercano di scrollarsi di dosso anni di degrado. Nella notte sono arrivati negli ospedali altri 3 feriti, tra i quali due minorenni, e si indaga per capire se e in che modo gli eventi siano collegati. All’ospedale Cto sono stato medicati un 17enne e un 14enne, il primo con una ferita da arma da fuoco, l’altro solo per escoriazioni. Al Pellegrini, invece, è arrivato un 27enne che non è però coinvolto nell’omicidio del ragazzo. Il 15enne è stato rinvenuto senza vita sul posto. Si lavora per ricostruire la dinamica, dalle prime verifiche si ipotizza che ci sia stato un inseguimento. Sul posto, sin dalle prime ore del mattino, decine di poliziotti e gli esperti della Scientifica. Nelle telecamere di videosorveglianza, forse, la chiave del delitto. Una telefonata al 113 ha segnalato l’esplosione di colpi d’arma da fuoco e il ferimento di un giovane. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato per le 16 di oggi il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel corso del quale si discuterà dell’omicidio del minorenne e del ferimento di un altro ragazzo verificatisi la scorsa notte a corso Umberto I.
“Sono in contatto con il questore ed il prefetto, sembra che ci sia stata una sparatoria. Non è possibile che questi eventi vedano protagonisti ragazzini di 14-15 anni” ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, parlando con i giornalisti, a margine della commemorazione all’università “Federico II” del professore Francesco Lucarelli, su quanto accaduto la scorsa notte al corso Umberto I, a Napoli.”È veramente un tema da affrontare – ha proseguito il sindaco – perché riguarda non solo la sicurezza ma è anche un fenomeno sociale che fa rabbrividire”. “È con profondo dolore che apprendo dell’ennesima tragedia che ha colpito la nostra città: la morte di un giovane, appena quindicenne, strappato alla vita dalla violenza criminale. Il mio cuore si stringe attorno alla sua famiglia e a tutta la comunità che oggi piange un’altra vita spezzata. Ogni volta che un giovane viene ucciso, la nostra città perde una parte del suo futuro, e questo non può lasciarci indifferenti. Non possiamo più restare inermi. È tempo di un cambio di passo, e lo dico con tutta la forza e l’urgenza che richiede questo momento”. Lo dice l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia.