C’è sconcerto tra i fedeli, i sacerdoti e le religiose della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia. Si stenta a credere che suor Bernadette, quarantacinquenne, indonesiana, appartenente alla Congregazione delle Suore dello Spirito Santo, possa essere stata sottoposta ai domiciliari, a seguito di indagini dalla Procura beneventana, perché ritenuta responsabile dei furti di ex voto, gioielli e monili appartenenti a diverse parrocchie diocesane che, per ragioni evidenti di sicurezza, venivano custoditi in una stanza blindata della Curia Vescovile. A lei, che assieme ad altre due suore provvedeva alla gestione dell’appartamento del Vescovo, era stato affidato il compito di mantenere in ordine anche quelli che erano i “tesori” delle varie parrocchie. Che solo in occasione delle feste patronali tornavano nei paesi di origine per essere esposti ai fedeli e arricchiti con eventuali altre donazioni. Ma anziché provvedere a mantenere intatto questo patrimonio, suor Bernadette ha immaginato che sarebbe stato meglio sottrarlo, portarlo in alcuni esercizi commerciali e ricavarne denaro da trasferire all’estero, probabilmente a familiari. O nasconderne parte nella stanza la lei occupata, come hanno accertato gli inquirenti che hanno condotto le indagini sul caso. Insomma, a conti fatti, la suora infedele avrebbe ricavato dalla vendita dell’oro e gioielli non meno di 80 mila euro. La vicenda è stata scoperta solo qualche mese fa, allorquando il “tesoro” della parrocchia di Morroni di Bonito è tornato in sede per la festa parrocchiale. È stato in questa occasione che è emerso che in quel tesoro mancavano diversi pezzi. Stessa amara sorpresa qualche settimana dopo per altre parrocchie di Castel Baronia, Santa Maria Assunta in Cielo di Ariano Irpino, San Sossio Baronia, San Nicola di Savignano Irpino, San Giovanni Battista di Carife, Madonna del Carmine in Ariano Irpino. Mancava tra i beni custoditi finanche una reliquia di San Nicola, incastonata in un medaglione. Inevitabile a questo punto per il Vescovo della Diocesi Melillo la denuncia alla Procura della Repubblica di Benevento e l’avvio di indagini che sono finite su una pista che portava direttamente a suor Bernadette, che nel contempo è stata trasferita nella residenza della comunità di San Francesco Saverio a San Cesario, in provincia di Roma.

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