Giovedì a Chiaia. Ieri notte a Frattamaggiore. Le bombe del racket tornano a turbare il sonno in città e in provincia. Si rinnova l’incubo per i commercianti. Tempo di riscossioni e di paura. È successo in un vicoletto di Chiaia prima. Poi in via Cumana a Fratta, nel mirino un centro estetico. Un boato ha seminato il terrore. Natale, Pasqua e Ferragosto, sono tre festività segnate in rosso da migliaia di commercianti, titolari di imprese e attività produttive, da studi medici e professionali, e anche tra venditori ambulanti con licenza e quelli senza e perfino i contrabbandieri di strada. L’altra notte, poco dopo le 3, quando ignoti hanno fatto esplodere un ordigno piazzato alla base della serranda di ingrosso del centro estetico «I girasoli» in via Cumana a Frattamaggiore. Città questa, a fortissima vocazione commerciale tanto da essere il principale attrattore del commercio in tutta l’area dei comuni a nord di Napoli, e proprio per questo «la gallina dalla uova d’oro» per antonomasia per i clan. Perché non solo tutti pagano il racket, ma soprattutto nessuno denuncia. L’esplosione dell’ordigno, di fabbricazione artigianale, reso ancora più potente perché la polvere nera era stata compressa in un contenitore di plastica, ha svegliato di soprassalto tutti i residenti della popolosa zona di via Cumana.

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