Pestato dal branco di ragazzini delle scuole medie mentre giocavano. Tre bambini contro un quarto coetaneo, preso a botte in pieno volto con un tirapugni in metallo, tanto da fargli saltare un incisivo e procurargli vistosi lividi all’altezza degli zigomi. La terribile storia di bullismo arriva da Torre del Greco. La violenta aggressione è avvenuta nella serata di giovedì in via Nazionale, nei pressi della chiesa del Buonconsiglio, zona Leopardi. Sul posto un’ambulanza del 118 per soccorrere il ragazzino, polizia e carabinieri per avviare le indagini. Il ragazzino, appena undici anni, ha raccontato quanto accaduto agli agenti del commissariato di Torre del Greco, che ora indagano sull’accaduto con il dirigente Antonio Cristiano e coordinati dalla Procura per i Minorenni di Napoli: i poliziotti hanno già identificato alcuni dei minori, tutti di età compresa tra gli undici e i tredici anni, dunque sotto la soglia dell’imputabilità. Tutti saranno chiamati a spiegare la versione dei fatti, insieme ai genitori, e successivamente saranno segnalati alla Procura. «Sono dei ragazzini che non conosco, ma stavo giocando con loro. All’improvviso in tre mi hanno aggredito e uno di loro mi ha colpito anche con un tirapugni in faccia», ha spiegato l’11enne. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il ragazzino è stato colpito diverse volte dai bulli per un terribile gioco di violenza. Poi, hanno abbandonato la vittima sul posto e sono fuggiti. Il bimbo è stato curato sul posto dal personale medico arrivato in ambulanza e, poi, insieme ai familiari ha fatto ritorno a casa, senza ricorrere a ulteriori cure in ospedale. A raccontare l’accaduto è stata una zia del ragazzino, che ha contattato il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli per mostrare i segni di violenza subiti dal nipote, con il branco di aggressori che è entrato in azione proprio sul sagrato della chiesa del quartiere. «Una gang di 3 bambini di età tra 11-13 anni – ha scritto la donna – ha preso di mira mio nipote, un loro coetaneo, attaccandolo finché una di queste bestie, perché bambini non si possono chiamare, ha cominciato a dargli tanti pugni in faccia con un tirapugni. Non oso immaginare quello che saranno capaci di fare quando cresceranno».

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