«Gli ucraini che sono a Napoli sappiano che se gli aeroporti sono chiusi, le frontiere terrestri invece sono aperte e si può andare in Ucraina a combattere per difendere la patria, già ci sono arrivate tante richieste da nostri connazionali che sono qui alle pendici del Vesuvio». Ha indetto una conferenza stampa all’esterno del consolato di Napoli del Centro Direzionale per condannare con fermezza l’attacco militare russo e fare un appello alle armi alla cittadinanza ucraina. Il console generale dell’Ucraina a Napoli, Maksym Kovalenko, è scosso anche personalmente per le notizie che giungono da Kiev. «Ho anche io – ha spiegato – la mia famiglia in Ucraina». La feluca inviata da Kiev ha spiegato che nella provincia di Napoli sono circa 25mila gli ucraini regolarmente residenti e il doppio in tutta la Campania. «Chi vuole – ha detto Kovalenko – può tornare in patria per imbracciare i fucili, intanto chiediamo alla popolazione napoletana di esserci vicini, ogni donazione e ogni aiuto sarà ben accetto. L’importante ora è che tutta la comunità internazionale faccia immediatamente scattare le più aspre sanzioni contro la Russia. Non ci aspettavamo un epilogo simile, ma ora siamo pronti a combattere e resistere».

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