CASTEL VOLTURNO – C’è la sagra della mozzarella come la festa dell’Assunta. C’è la fiera del mobile come la settimana del fico d’india. Una miriade d’eventi, che ogni anno, provano ad animare Terra di Lavoro. Sempre identico il mantra che gli organizzatori di queste kermesse ripetano in loop: attrarre turisti, fare economia, promuovere i prodotti tipici. Scaput Mundi, Villaggi Globali e Collettivo Latrones invertono il paradigma delle ovvietà e sperimentano il primo (e forse l’ultimo) Festival dell’Illegalità della storia di Terra di Lavoro.
La cultura dell’abusivismo diffuso, l’inefficienza delle istituzioni locali, la massiccia presenza dei poteri criminali, e tanti altri fattori hanno indotto gli organizzatori a celebrare ciò che in questi territori è realmente peculiare: l’assenza di regole e controlli, ossia l’illegalità. Ed è per questo che il prossimo 29 settembre si terrà una giornata di arte e cultura, anch’essa assolutamente illegale, in un posto che è l’emblema della realtà oscura di questa provincia: il Parco Saraceno di Castel Volturno. Concerti, dibattiti, proiezioni di cortometraggi, writing, danze sconnesse, spettacoli teatrali, presentazioni di libri: si parte dalle undici del mattino fino alle otto di sera. Parteciperanno: Peppe Lanzetta, Lucariello, Mario Gelardi, Alessandro Gallo, Daniele Sepe, Salvatore Nappa, il Teatro Civico 14, Romano Montesarchio e altri ancora. Il tutto, ovviamente, senza alcuna autorizzazione, con zero sponsor, nessun finanziamento pubblico o privato, neanche un misero patrocinio morale. Decisamente di rottura la scelta della location: non esiste al mondo un quartiere residenziale abitato per oltre il novanta per cento da abusivi. Il parco Saraceno fu realizzato sul finire degli anni ’70 dai costruttori Coppola di fronte la darsena San Bartolomeo, a Pinetamare. Composto da trenta palazzine di tre piani ognuna, ospitò per circa quindici anni in prevalenza famiglie di militari americani di stanza alla base di Agnano. Col trasferimento dei marines presso la nuova base di Gricignano, poi, seguirono anni di scarso interesse da parte dei proprietari, l’abitato andò pian piano svuotandosi e le abitazioni furono occupate. Da allora l’unica regola che vige sul quartiere è che non ci sono regole. Prima che le ruspe abbatteranno tutto, Scaput Mundi/Villaggi Globali/Collettivo Latrones provano, per un giorno, a dimostrare che è possibile fare cultura e socializzazione anche in un posto dimenticato non tanto da dio quanto dalle istituzioni.