CAPUA – All’ex Libris di Capua si tornare a parlare del Regno delle Due Sicilie. Questa volta attraverso il romanzo di Aldo Vella, dal titolo ‘Gaeta, il fuoco e la polvere’ che verrà presentato al pubblico sabato 15 dicembre a partire dalle ore 18.30.

Un incontro promosso dall’Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie nell’ambito del ciclo di incontri ‘Il Sud e la Storia’ a cura di Giovanni Salemi. Un romanzo storico ma anche una storia corale, incentrata sull’assedio di Gaeta, la strenua difesa dell’ultimo pezzo di Regno delle Due Sicilie, che – attraverso un artifizio letterale e ad alcuni personaggi di fantasia, che affiancano figure storiche realmente esistite, tenta di trasmettere un messaggio positivo e invita il lettore ad una rinascita morale. Aldo Vella, vesuviano d’adozione, è un architetto, docente, urbanista, politico e autore. ‘Gaeta, il fuoco e la polvere’ è il suo primo romanzo. ‘L’ho scritto – spiega – perché, in una discussione con un milanese, mi resi conto di quanta voglia avesse di capire quella che era stata la realtà dei fatti, ma io non avevo gli strumenti storici per dargli le notizie che chiedeva. Sapevo scrivere, questo sì, quindi approfondii le mie conoscenze per essere in grado di dare informazioni in modo diretto, ma simpatico, attraverso un romanzo. Scrivere un libro, oltretutto, innesca una reazione a catena: quando una persona lo legge, lo metabolizza in modo personale, fino a farlo diventare un libro a sé, ogni volta diverso, e che ritorna all’autore stesso arricchito, approfondito e ricomposto proprio dal lettore. E questo è un modo eccellente per diffondere la verità storica’.

 

IL LIBRO

“Gaeta, il fuoco e la polvere” è un romanzo emblematico, non solo storico; anzi è proprio dalla storia, quella vera, che Aldo Vella parte per raccontare l’umanità dei protagonisti. Ci trascina con un artifizio geniale sull’ultimo baluardo di un mondo che non esiste più, come non esistono più le mura della cittadella di Gaeta: e allora lì incontriamo il compositore Roberto De Simone, due appartenenti alla “paranza” di Somma Vesuviana, Giovanni Coffarelli e Ciro Barra, insieme ai protagonisti storici di quella vicenda, come ad esempio il generale Cialdini. In un capitolo interamente dedicato a lui, con la complicità di un’intrepida giornalista francese, mademoiselle de Fraissinet, mette in luce la sua fragilità umana, che appare tanto più misera in quanto contrapposta alla sua ferocia in battaglia. Un romanzo corale, dunque, dove il fuoco, catartico, è essenzialmente quello della passione, e la polvere non è soltanto quella delle macerie, ma quella della riedificazione: il punto dal quale si deve ripartire senza nostalgia, sebbene il cuore ne sia gonfio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui