Klanmovie Production, con il film Gramigna, sostiene l’iniziativa nazionale dell’Unicef “#Tuttigiuperterra”. La produzione, con gli attori del film, che uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo autunno, sarà presente, giovedì mattina 11 febbraio 2016, portando la propria testimonianza, al Liceo Scientifico Fermi e al Comprensivo Cimarosa di Aversa, oltre che in alcune scuole di Roma, Torino e Imola. Dopo il suono della campanella, insieme ai dirigenti scolastici, i professori e gli studenti, gli attori di Gramigna siederanno a terra per 30 secondi, dando forza alla battaglia che sta conducendo l’Unicef. Ad Aversa sarà presente il protagonista di Gramigna, il giovane attore Gianluca Di Gennaro, mentre a Roma prenderà parte all’iniziativa il regista del film, Sebastiano Rizzo. Una vicinanza forte quella di Klanmovie nei confronti di Unicef, consolidata dall’accordo, stipulato da mesi, che prevede la proiezione della pellicola Gramigna in 22mila scuole italiane. Un progetto importante, che intendere promuovere tra i più giovani nuovi modelli educativi, legati al tema della legalità. L’iniziativa Unicef “#Tuttigiuperterra” sta ottenendo un successo straordinario in tutto il territorio nazionale. L’Unicef Italia chiede che per le città sotto assedio in Siria, nello Yemen, in Iraq, si aprano corridoi di sostegno umanitari per le famiglie e i bambini in fuga. L’Unicef Italia chiede con forza ai governi dell’Europa di agire con immediata concretezza. Per porre all’attenzione della società civile tutta il dramma dei bambini morti in mare, il Comitato Italiano per l’Unicef ha promosso l’iniziativa “#Tuttigiuperterra”, per le vittime della nostra indifferenza, un gesto che non costa nulla ma che può valere una vita. L’idea nasce da un’azione accaduta in Grecia durante una partita di calcio. Quando l’arbitro ha fischiato il calcio d’inizio della partita di serie B greca AEL – Acharnaikos i 22 giocatori delle due squadre si sono improvvisamente seduti a terra, immobili, in silenzio. Per due minuti. Lo speaker dello stadio di Larissa, in Tessaglia, ha spiegato che l’inedito gesto era volto a denunciare la morte, ogni giorno, nel mare Egeo, di centinaia di bambini in fuga dalla guerra in Siria e in Iraq, definito “un crimine a cui ci stiamo abituando”. A gennaio sono oltre 300 i migranti e rifugiati morti nel braccio di mare tra Turchia e Grecia. Molti di loro sono neonati e bambini.

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