CAPODRISE – Botti, tini e falci in piazza della Repubblica, a Capodrise. Sarà un’immersione nel folclore, nell’arte, nella musica etnica e nella gastronomia contadina la serata con i bottari di Macerata Campania organizzata, per sabato (21 luglio), alle 20.30, con il patrocinio del Comune di Capodrise, dal Luxor bar di via Francesco Rao, dal titolo “I vagliun a via e for”.


Ospite, la “battuglie di pastellessa” di Simmaco Zarrillo, che darà un saggio dei suoi ritmi percussivi. Indissolubilmente legato alla festa di “Sant’Antuono” di Macerata, il termine “pastellessa” (pasta con castagne secche) non ha nessuna aderenza al culto del santo, ma è stato introdotto solo nell’Ottocento da una famiglia di Macerata, che ancora conserva questo simpatico soprannome. Le castagne, tra l’altro, non sono un prodotto locale e i contadini, un tempo, le barattavano con i montanari che scendevano a valle durante le fiere invernali. In quei mercati, per dimostrare la robustezza dei loro prodotti, i maceratesi percuotevano le botti, creando una commistione di suoni che, scoordinati e asincroni, apparivano assordanti, ma che con i voluti, più spesso fortuiti, miglioramenti portarono alla nascita delle tre cadenze (“a pastellessa”, “a muorte” e “a tarantella”) che sostengono le melodie intonate dalle “battuglie” dei bottari. Un patrimonio unico e prezioso di sonorità etniche degno di studio e di approfondimento.

 

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