Davanti ad oltre 50mila fan scatenati arrivati da tutta Italia, al cospetto di una cornice unica qual è la Reggia di Caserta, Gigi D’Alessio ha dato vita al concerto per la Terra dei fuochi, una “festa d’inizio per questa terra – dice commosso appena sale sul palco – che ci farà diventare tutti migliori e ci farà vedere un giorno migliore”. L’artista quasi non crede ai suoi occhi quando vede la marea umana assiepata in piazza Carlo III, dove lo scorso anno arrivò Papa Bergoglio. Un grosso manifesto sul quale campeggia la scritta “Pura devozione” lo immortala vestito proprio da Pontefice. Qualcun altro vede l’artista napoletano come il “salvatore” della terra nota per l’emergenza ambientale: “solo tu a sta malaterra pe nati 50 anni a fai cantà” è scritto su uno striscione esposto da due ragazze casertane. Serena, calabrese, viene da Cosenza. “Questo concerto è il modo migliore per far capire che il problema della Terra dei fuochi va risolto una volta per tutte”. Sul prato ci sono soprattutto giovani ma anche tanti adulti con bambini. Con D’Alessio si esibiscono i cantanti partenopei Gigi Finizio, Sal Da Vinci e Clementino, arrivano poi i comici di Made in Sud, come gli Artetca e Mariano Bruno, che impersona la “mucca di Caserta”, e racconta che “nessun torello vuole stringere amicizia con me neanche su Facebook perché mi dice che lo avveleno. Io però in questa terra voglio restare”. A metà concerto, prima del pezzo che dà il nome all’ultimo album di D’Alessio “Malaterra”, l’intera piazza è percorsa da un brivido alle parole di Aurora Frascogna, la piccola di 8 anni e mezzo gravemente malata che viene da uno dei Comuni più danneggiati dalle ecomafie, Giugliano in Campania, nota per le tante discariche dei veleni gestite da camorristi senza scrupoli. “Questa è la parte più importante del concerto” dice D’Alessio nel presentare la piccola, viso rotondo e grandi occhi blu. Molte persone piangono, quasi naturalmente dalla folla sale un urlo “Aurora Aurora” e un lungo applauso. La moglie Anna Tatangelo esce verso la fine del concerto quando la piazza è ancora calda. Ma prima ancora che finisca il concerto ha già prodotto dei risultati: l’ambulanza neonatale per l’ospedale di Caserta è già stata ordinata, assicurano dal Comitato che vigilerà sulle modalità di spesa dei fondi raccolti, formato da un notaio e da un rappresentante della Banca di Credito Cooperativo San Vincenzo De Paoli di Casagiove (Caserta) che raccoglierà i soldi e si occuperà di devolverli per i progetti concreti a favore degli ospedali pediatrici del territorio, tra cui anche il Santobono di Napoli, il cui pronto soccorso verrà ristrutturato.
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