Largo ai giovani e spazio, tanto, alle nuove leve: così tra i palcoscenici della 45esima edizione di “Settembre al Borgo” ce n’è uno “a chilometro zero”, che ospita la nuova generazione dei chitarristi campani, che avranno la possibilità di esibirsi e farsi conoscere dagli ospiti della rassegna in programma dal 2 al 6 settembre: un’occasione importante, per farsi vedere e sentire, come mai era accaduto prima a Casertavecchia. Tutto i quello che diventerà “Il Borgo delle Chitarre”, fortemente voluto per offrire ai giovani talenti della corda una vetrina di grande visibilità e confronto: così, ogni sera, dalle 21 in avanti, sul palco di Largo Castello, ai piedi della Torre dei Falchi, chitarristi della nuova leva proporranno la loro musica, guardando al futuro. A selezionarli è stato il maestro Franco Mantovanelli, chitarrista e musicista d’esperienza, con un repertorio che spazia dalla tradizione napoletana al jazz. La famiglia Mantovanelli a Caserta è un’istituzione: con i figli Marco, Luca e Davide, Franco forma un ensemble, anzi una famiglia, di musicisti. Da quattro generazioni. Ad inaugurare la tradizione, che prosegue, ininterrotta, da oltre 200 anni fu il trisavolo Franco, classe 1882, prima cornetta nella Regia Marina Militare. Da allora molta molte note sono passate sulle corde dei Mantovanelli. “A nove anni avevo già la chitarra in mano – racconta Franco, quello di oggi, classe 1955 – La classica, però, e, poi, il mandolino, la mandola, e tutti gli strumenti a corda che meglio interpretano le sonorità partenopee”. Perché è questa la musica che il maestro pratica da almeno quarant’anni, dopo essere passato attraverso i ritmi jazz, blues, rock come tanti ragazzi della sua generazione. Per i quali, però, la musica è stata solo una parentesi. Mantovanelli, invece, ne ha fatto una scelta di vita. Diplomato al liceo scientifico e poi anche ragioniere – “Per fare piacere a papà: tutti nella nostra famiglia sono ragionieri e musicisti”, spiega – dopo aver esercitato per qualche anno l’attività di commercialista, decise per la musica. “In quattro, io e i miei figli, conosciamo almeno mille canzoni napoletane, quelle del repertorio classico, ma anche quelle di nicchia note solo ai veri appassionati – dice il maestro – Un amore nato quando suonavo alla locanda Massa di Caserta. Fu Corrado Piccolo, titolare con la moglie Anna, dell’antico ristorante che mi iniziò a quel genere di musica”, racconta. E come Piccolo è stato pigmalione per Mantovanelli lui lo sarà per i circa quaranta musicisti che farà debuttare a Casertavecchia per i concerti brevi dei “palcoscenici a chilometro 0”. Sabato 2 settembre toccherà a Michele ed Elvezio Guarino, Nicola Ferrara, Daniele Antonucci, Luca Guida, il NeoEnsemble di Chitarre, Marco Laurenza aprire la carrellata di giovani talenti. Il giorno dopo, domenica 3 settembre, sarà la volta di Ezio Lambiase, Peppe Bruno- Antonio D’angelo-Christian Zaccariello, Gianluigi Sperindeo Trio, Sally Cangiano, Artan Tauzi Duo, Pasquale Muto. Lunedì 4 settembre il palco sarà tutto per Gabriele Grifa Duo, Giovina Elèna e Francesco Maria Cianciaruso, Fernando Ciaramella, Michela Russo, Salvatore e Carlo Cesarano, Augusto Ausanio, mentre il giorno successivo, martedì 5 settembre, si esibiranno Alfonso Brandi, Ubaldo Tartaglione e Christian Landolfi, Enzo Faraldo, Carlo Coronato e Giacinto Cirioli, Emilio Di Donato. Gran finale, mercoledì 6 settembre, con Alessandro Infante, Francesco Garramone, Giuseppe D’avino, Alessandro Carlino, Raimondo Del Bene, Riccardo Lo Sapio, Alessandro Parente, Riccardo Pontillo, Sebastiano Esposito e Giovanni Macchiaverna, Gabriele De Carlo e Luca Aulicino. “Palcosenici a chilometro 0” ma anche palcoscenici itineranti a Settembre al Borgo, dove sbarcherà anche Simone Magliozzi Trio, co suo trio gruppo gipsy – manouche di grande impatto e coinvolgimento. Dal 3 al 5 settembre nei vicoli del Borgo, ma anche nei cortili della case e nelle sale dei ristoranti, risuoneranno piccole serenate e dediche a richiesta di un irresistibile terzetto, composto da Simone Magliozzi alla chitarra, Gianpiero Lo Piccolo al sax e Giuseppe Talone al contrabbasso. Tre autentici “Suonastorie nel Borgo delle Chitarre”, come sottolinea il titolo del Festival 2017, che proporranno “ovunque e comunque” il meglio della musica afroamericana: dallo swing ai classici del jazz mainstream, che rende questo trio “à l’americaine” unico nel suo genere. “Non ci sarà angolo del Borgo dove non andremo” – spiega Magliozzi – “E il nostro sarà un festival nel Festival, perché porteremo la musica dove non t’aspetti di trovarla ed incontrarla. Sarà questa un po’ la sfida: farla migrare altrove, continuamente, spostandoci da un luogo all’altro, aiutati dalla struttura stessa del Borgo: un carillon, che sarà sempre in movimento, proprio grazie alla musica”. E c’è da scommettere che nemmeno un angolo di Casertavecchia resterà in silenzio nei giorni del Festival che sta per arrivare.

Giulia Ambrosio

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