CUSANO MUTRI – Le edicole votive? Un esempio di “museo diffuso”. La suggestiva ipotesi di lavoro è stata lanciata dallo storico Luigi Di Cosmo nel corso della presentazione,moderata dal giornalista Billy Cozzolillo, del bel volume di storia locale ma con proiezioni più dilatate visto l’intreccio di elementi sul tema pluridisciplinare delle “edicole votive in maiolica policroma di Cusano Mutri- Aspetti del Divino nella religiosità popolare”(questo l’ampio spettro tematico) illustrato nell’aula consiliare con i saluti introduttivi del sindaco Pasquale Frongillo. Ben si prestano questi beni artistici del patrimonio popolare proprio per la loro diffusività ad essere configurati alla tipologia così accreditata di spazio mussali all’aria aperta, con la loro dislocazione nei centri storici-urbani o in borghi rurali . E’ stata questa l’indagine storico artistico ed antropologico che ha portato alla nascita del volume curato da Vito A. Maturo, già autore di significativi testi di storica locale, di Luigi Di Cosmo , coordinatore del volume ed autore di vari saggi specie con riferimento alla ceramicologia, e della giovane ricercatrice sannita Carmela Matarazzo(introduzione e storia dell’arte) e residente a Bologna dove si è laureata che hanno scandagliato quel mondo in cui si uniscono, iconografia, lavoro artigianale di pregio e cultura popolare. Il volume, che ha inaugurato una nuova collana di ricerche di storica e cultura materiale del Sannio, si avvale di una breve ma densa prefazione di Giuseppe Galasso, nasce dalla “constatazione che il piccolo centro sannita è tra quelli in cui edicole votive o sacre sono maggiormente presenti e meglio conservate per cui era necessario far conoscere questa realtà, summa di più linguaggi mediati tra loro”sottolineano nella introduzione del volume, edito da Ge.@.s.. Un’ampia panoramica di questo fenomeno, con ricchi richiami storici , è stata svolto da Donatello Cavilli. Un esempio di tradizione dalla cultura figurativa alta tradotto nel linguaggio popolare, nella efficace sintesi di Matarazzo che ha messo a fuoco il ruolo delle botteghe artigianali nei loro rapporti con la committenza. E’ intervenuto anche Giuseppe Buonomo che sta curando un libro in materia ma con riferimento all’ambito di Piedimonte Matese.Concludiamo con quanto scritto dal meridionalista Galasso nella sua prefazione:” L’interesse nasce dal forte valore sintomatico e rappresentativo delle edicole rispetto alla religiosità popolare e, di conseguenza, rispetto alle tradizioni civili e culturali delle aree in cui per antico costume sono particolarmente diffuse, qual è, fra le altre nel grande spazio cristiano-cattolico, il nostro Mezzogiorno”. Presente anche il sindaco del comune svizzero di Bouveret, Margrit Pico Furrer, che insieme a Aubonne, ha avviato un percorso di vicinanza ed amicizia con la comunità di Cusano.
di Michele Martuscelli