di Pasquale Iorio*
Il libro curato da Paola Broccoli “Quegli istanti a ridosso del futuro” – Edito da L’Arcael’Arco (con prefazione di Roberto Saviano, testi di Felicio Corvese ed Andrea Sparaco) – offre un importante contributo di ricerca storica e di documentazione fotografica su un periodo cruciale della vita politica e democratica di Terra di lavoro. E’ con emozione che si possono scorrere le pagine del libro e ripercorrere tanti momenti salienti delle lotte operaie e sindacali (dal secondo dopoguerra fino agli anni ’80) per riaffermare i valori della vita democratica, nuove condizioni di partecipazione consapevole alla vita politica, sociale ed istituzionale in tante occasioni del dopoguerra.
L’interesse del volume si arricchisce per la sua visione “policentrica”: non si ferma a registrare i momenti salienti nella città capoluogo, ma ripropone alla nostra memoria tante iniziative e manifestazioni in varie città della nostra provincia. E’ bello ed intensamente emotivo vedere scorrere tanti protagonisti (oggi scomparsi) delle manifestazioni contadine della fine degli anni ‘40 per la conquista delle terre incolte; delle lotte operaie e giovanili della fine degli anni ’60 fino al boom industriale, che caratterizzò Terra di Lavoro come uno dei poli manifatturieri ed elettronici più importanti d’Italia. La presentazione che si terrà venerdì 16 dicembre alle ore 18,00 a Capua nella sala della Libreria Guida di Palazzo Lanza sarà un’occasione per ricordare i tanti protagonisti del movimento operaio e di sinistra.
La vivacità cultura e politica di queste figure si contrappone alla fase attuale in cui le forze democratiche sono lacerate da fratture interne, che hanno portato alla perdita del ricco patrimonio costruito nei decenni scorsi. Oggi la rappresentanza della sinistra nel consiglio comunale è ridotta ai mini storici. E pensare che in diverse occasioni la sinistra è stata al governo della città sul Volturno, con figure prestigiose come l’avv. Pompeo Rendina, l’ing. Minieri e l’ex consigliere regionale Adolfo Villani. Ma ancora di più va ricordato il contributo offerto alla vita democratica e culturale nelle vaie fasi storiche, a partire dalle lotte antifasciste in pieno regime, come rimarca l’esperienza de “Il Proletario”, un periodico diffuso in clandestinità, con personalità rimaste indimenticate: da Aniello Tucci (ferroviere) a Margherita Troili (insegnante).
Nel dopoguerra la lista delle figure da ricordare è molto ricca. Proverò a farlo (nella speranza di non dimenticarne nessuno). Mi piace partire da quegli operai e lavoratori che hanno speso una vita per dare un contributo al riscatto civile e sociale della nostra comunità: come il ferroviere Sandro Ammirato, i fratelli Mario e Pompeo Ragozzino, gli operai della Pierrel e del Pirotecnico (militanti della CGIL, come Faenza, Montagna e Monaco), il contadino Antonio Chiocchio (trapiantato nel Basso Volturno all’epoca delle bonifiche mussoliniane) insieme a Giovanni Cerasoli e Natale, i socialisti Antonio Affinito e Bruno Giordano (consigliere provinciale). Poi spiccano le personalità che hanno ricoperto ruoli istituzionali di rilievo: come l’onorevole Enzo Raucci (uno dei massimi esperti di finanza ed economia nel parlamento italiano), l’avvocato penalista sen. Pompeo Rendina (affascinante oratore e trascinatore delle masse), Gaetano Volpe (dirigente nazionale del PCI e delle associazioni contadine)
E come dimenticare alcune figure del mondo giovanile e sindacale, come Vincenzo Ligas (scomparso prematuramente nel corso di una campagna elettorale che lo vide eletto nel consiglio comunale), come Giancarlo Laperuta (dirigente di spicco della CGIL a livello provinciale e nazionale). Infine, ricordiamo quelle personalità che hanno dato lustro alla vita culturale nella città , come il napoletano Vincenzo Galeone – animatore delle attività artistiche e della Cooperativa Culturale Capuanova, che fino a pochi anni fa è stato uno dei principali luoghi di animazione delle attività artistiche, culturale e della lotta per affermare la legalità democratica, con il prestigioso premio “Follaro d’Oro”.
*Rete Etica dei Valori