Non solo Cineforum al Duel Village. Quest’anno il multisala di via Borsellino ospiterà anche la rassegna ‘Italia opera prima e seconda’ promossa dall’associazione Caserta Film Lab e di cui è direttore artistico Francesco Massarelli, giunta alla terza edizione.

Una iniziativa che negli ultimi due anni ha portato in città tutti i più interessanti giovani registi del panorama cinematografico italiano. Si parte lunedì 25 novembre alle ore 21 con Enrico Maria Artale, autore del film ‘Il Terzo Tempo’, una storia di riscatto sociale, rinascita, solidarietà e speranza. Protagonista un adolescente problematico, appena uscito dal riformatorio, che trova nel gioco del rugby una risposta al disagio sociale e una possibilità di reinserimento in società. Lo sport e lo spirito di squadra diventano così il motore di una riabilitazione collettiva prima che personale. Artale, alla sua opera prima, ci mostra così uno spaccato di una realtà di provincia con veri giocatori di rugby impegnati al fianco degli attori. Un mondo, quello del rugby, particolarmente caro al regista che su questo argomento aveva già realizzato un documentario nel 2009, protagonista in quel caso L’Aquila Rugby, la squadra che ha vinto il numero maggiore di campionati italiani. ‘Il Terzo Tempo’ è stato presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti.’ Enrico Maria Artale incontrerà il pubblico subito dopo la proiezione del film.

 

LA TRAMA

Samuel è un ragazzo difficile, perché la vita per lui è sempre stata difficile, sin dalla nascita, con una madre tossicodipendente e un padre che non ha mai conosciuto. Ha trascorso gli ultimi anni entrando e uscendo da un istituto di detenzione minorile, per reati di furto, aggressione, spaccio, ma viene inserito in un programma di rieducazione e affidato a Vincenzo, un assistente sociale che attraversa una profonda crisi d’identità. Il programma di riabilitazione prevede un impiego in un’azienda produttrice di latte, e un appartamentino in un piccolo paese di provincia; Samuel deve rispettare molte regole, ha una vita sociale pressoché nulla e, ben presto, va in crisi al punto da rimpiangere il carcere, dove almeno si era fatto degli amici. Anche il rapporto con Vincenzo è piuttosto difficile, sennonché, sorprendendo il ragazzo durante una rissa, l’assistente sociale si convince che Samuel, pur non avendo mai giocato a rugby sia l’unica carta su cui puntare per sperare ancora nella salvezza della squadra e lo ricatta esplicitamente: se non si allena tornerà in carcere. Intanto tra Samuel e la figlia di Vincenzo nasce un’amicizia speciale: che sia un altro buon motivo per provare a dare una svolta positiva alla sua vita?

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