“Educate i vostri figli ad essere felici! La felicità è un istante e sarà tua se sarai all’altezza di ogni istante. Quel che conta per te è non mancare la tua vita! E allora vai, vai, vai…”. Ha emozionato, commosso, ma soprattutto ha esortato a riflettere sul valore della vita e lottare per i propri sogni conquistando – giorno dopo giorno – un pizzico in più di felicità. Ieri sera l’artista fiorentina Lucilla Giagnoni ha letteralmente incantato la Cattedrale di Aversa presentando “La Misericordia”, un’intensa meditazione teatrale in cui celebra la virtù della reciprocità e del vivere civile. Lo spettacolo, promosso dalla Fondazione Mario Diana Onlus in collaborazione con l’Associazione culturale Aversa Donna e la Diocesi di Aversa, si è subito trasformato in un viaggio antropologico e spirituale che, partendo dalla citazione di alcuni passi evangelici, ha pian piano preso per mano gli spettatori per dimostrargli la modernità delle beatitudini spirituali e corporali. Misericordia, fortezza, temperanza, carità – solo per ricordarne alcune – non appartengono solo ai cristiani ma sono virtù che contraddistinguono l’uomo capace di amare e di donarsi all’altro; opportunità per dimostrare le proprie qualità e potenzialità. Per quasi due ore una platea gremita ha ascoltato in profondo silenzio le preziose pillole di riflessione seminate dalla Giagnoni, e l’atmosfera è stata resa ancor più suggestiva dalle musiche di Paolo Pizzimenti e dalle proiezioni video di Massimo Violato. “Oggi, nelle nostre città, l’umanità può avere tutto a patto che paghi – ha commentato il vescovo della Diocesi di Aversa, Mons. Angelo Spinillo, al termine del monologo -. Chi non può farlo è considerato uno scarto ed è escluso dalla società. L’unica strada da percorrere per evitare queste ingiustizie è quella della misericordia, intesa come accoglienza e comprensione dei bisogni e delle ragioni dell’altro. Questo ci ha voluto dire Papa Francesco con il Giubileo Straordinario della Misericordia, ed è proprio questo il meraviglioso messaggio lasciatoci da Lucilla. Apriamoci ad un amore disinteressato”.


 

 

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