Sara’ il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il primo visitatore del rinnovato Museo Campano di Capua, la struttura museale casertana che sara’ riconsegnato al pubblico dopo. Mercoledi’ il capo dello Stato, nell’ambito di un suo appuntamento in Terra di lavoro, sara’ a Palazzo Antignano.

I lavori di riqualificazione sono stati voluti e finanziati dalla Provincia di Caserta. A riaprire ufficialmente la struttura, dopo la visita privata di Napolitano, il presidente della Provincia Domenico Zinzi e quello della Regione Campania Stefano Caldoro. Oltre ai nuovi servizi, predisposto un percorso espositivo che, attraverso moderne tecnologie, consente di ‘far rivivere’ le collezioni di reperti archeologici, sculture, dipinti e opere. Percorso dedicato poi, con zone didattiche e laboratori, e mezzi espositivi e didascalici dedicati per alunni delle scuole e bambini. “La riapertura del Museo – sottolinea Zinzi – testimonia il nostro intento di valorizzare luoghi di cultura del territorio. Questo complesso e’ da considerarsi come uno dei piu’ importanti sotto il profilo archeologico in Italia e in Europa e certamente risultera’ un forte attrattore, capace di portare nella nostra provincia un gran numero di turisti e visitatori”. Il museo infatti ospita le Matres Matutae, rinvenute alla fine del 1800 nei pressi dell’antica Capua, spiega la direttrice Maria Luisa Nava, statue in tufo nelle quali si esprime la devozione indigena alla dea locale della fertilita’, e provengono tutte dal grande santuario di Fondo Patturelli di Curti, insieme a numerosissime terrecotte architettoniche e votive, anch’esse confluite nel Museo. Le statue riproducono una donna seduta con uno o piu’ bambini in fasce tra le braccia, e costituiscono offerte alla divinita’ per propiziarne il favore, in modo da ottenere una felice conclusione della gravidanza e la salute della prole. Nella sezione del museo che ospita la Sala delle Madri, e’ stata anche realizzata una nuova piazza coperta che fa del museo struttura aperta alla citta’, grazie al recupero e alla rivitalizzazione dei cortili e dei giardini, che potranno ospitare conferenze, eventi musicali ed espositivi. L’istituzione risale al 1869 e che e’ stata aperta al pubblico nel 1874.

 

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