CASERTA – La bella addormentata nel bosco, o semplicemente La bella addormentata, è una celebre fiaba tradizionale europea. Viene ricordata soprattutto nella versione di Charles Perrault (ne I racconti di mamma l’oca, 1697).
L’adattamento della Compagnia Mutamenti, in scena al Teatro Civico 14 giovedì 25 aprile (ore 21.00), venerdì 26 aprile (ore 21.00), sabato 27 aprile (ore 18.00) e domenica 28 aprile (ore 19.00), è ispirato anche a un’altra fiaba parzialmente simile nella prima parte, quella dei fratelli Grimm dal titolo Rosaspina. La versione dei Grimm corrisponde alla storia di Perrault solo fino al risveglio della principessa, celeberrimo e intenso momento noto al pubblico moderno anche grazie alla versione filmica Disney. La Compagnia Mutamenti, dal 2005 impegnata nella realizzazione di produzioni basate su tematiche che hanno una forte implicazione con la realtà contemporanea, mostra anche una forte sensibilità verso le favole e il mondo dei bambini, con la ferma convinzione che l’educazione e la crescita delle nuove generazioni passi per forza di cose da uno strumento immediato e significativo come il teatro. In scena gli attori Ilaria Delli Paoli, Domenico Santo e Roberto Solofria daranno vita all’incantesimo della finzione tra sortilegi, malefici e immancabili momenti di pura magia teatrale in uno scenario fiabesco ideato daAntonio Buonocore. A firmare regia e drammaturgia di questo spettacolo particolarmente indicato per i bambini, Rosario Lerro e Luigi Imperato.
Rosaspina è figlia del re e ama girare per il suo regno, incontrare personaggi e volti sempre diversi. Rosaspina è una ragazza curiosa. Ama scoprire il mondo con gli occhi e con il tatto. Ama toccare oggetti nuovi. Rosaspina, però, non sa cosa siano gli aghi e mai avrebbe dovuto saperlo. La maledizione di una fata, infatti, incombe su di lei:
«la principessa crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti, ma prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e morirà.»
La messa al bando di tutti gli arcolai nel regno non basta. Il maleficio si compie ma la giovane principessa non muore, cade invece addormentata grazie all’intervento di una fata buona. Qui comincia il sonno e un sogno lungo cento anni. Rosaspina perde i sensi ma non la sua curiosità; continua a vagare in un regno, onirico stavolta, incontrando ancora volti e personaggi nuovi, semplicemente inventati dalla sua instancabile fantasia.
E poi, arriva il principe, la storia continua, scocca l’amore.
Quel sogno, quel lungo sogno, non la abbandonerà mai più, diventerà racconto, filastrocca, favola per i suoi figli e per tutti i bambini