Sarà ricordata come l’edizione dei record la XXII Sagra del Casatiello che si è conclusa l’altra sera a Sant’Arpino, in provincia di Caserta. L’evento, che celebra il rustico ritenuto dagli esperti tra i più antichi e suggestivi sapori della tradizionale cucina contadina campana, ha registrato una partecipazione di massa che non ha precedenti nella storia della sagra atellana. Il centro storico santarpinese, in cui sono state ricreate atmosfere surreali ed evocative della civiltà contadina, per ciascuna delle tre serate della sagra, è stato stracolmo di visitatori (provenienti anche da regioni lontane) al punto da renderne complicata la circolazione finanche a piedi. Gli stands gastronomici, in primis ovviamente quelli del casatiello, sono stati letteralmente presi d’assalto dalla gente tanto che i panificatori locali hanno dovuto lavorare con dei turni straordinari pur di assicurare il gustoso rustico a quanti ne facevano richiesta. Di grande pregio anche la programmazione artistica, la selezione degli stands di artigianato presenti, gli appuntamenti culturali collaterali, le visite (oltre 50 in 3 giorni!) al museo civico e alla Pinacoteca coordinate dalle bravissime volontarie del servizio civile della Pro Loco e dell’Unpli Caserta. Particolarmente entusiasta del clamoroso successo ottenuto dalla sagra è Aldo Pezzella, presidente della Pro Loco che alla fine degli anni Ottanta ha ideato l’appuntamento non solo di folklore e di gastronomia, ma che celebra anche una usanza popolare che affonda le radici nella notte dei tempi. “La sagra di quest’anno – sottolinea il presidente Pezzella – ha superato ogni più rosea aspettativa per partecipazione, organizzazione e riuscita degli eventi. Il successo lo si deve soprattutto alla generosità di un affiatato ed efficiente gruppo di volontari che per alcuni mesi lavora ininterrottamente per allestire questo evento che ormai è radicato non solo nel tessuto locale ma direi anche in quello campano. Della capacità di mobilitazione di questo evento occorre che l’intera comunità santarpinese sia consapevole. La forza travalicante che sprigiona la sagra può, se opportunamente canalizzata, innescare virtuosi processi di sviluppo e di crescita per la nostra cittadina. Quest’anno ne abbiamo avuto una clamorosa conferma che rappresenta una certezza e un punto fermo da cui innestare il lavoro per gli anni a venire. Nel frattempo rivolgo un caloroso grazie a volontari, enti, istituzioni, artisti e quanti a diverso titolo hanno contribuito al successo dell’edizione 2014 che definire storica, stando ai numeri e ai trionfi organizzativi, non è affatto sproporzionato”. Tra gli eventi che hanno riscosso i favori del pubblico ricordiamo: la mostra di sculture di Vincenzo Sergio, la mostra di pittura presso la Pinacoteca “Stanzione” (curata dall’Associazione Kouros); lo spettacolo musicale di canti e balli popolari del gruppo “Rarecanova” (a cura dell’Associazione CASMU di Mario Guida); la performance di Mariano Bruno dei “Made in Sud”. L’esposizione canina (a cura dell’Associazione ACRI); i laboratori per la realizzazione di ceramica con tecnica “Raku” e di ceramica artigianale in terracotta; lo spettacolo di musica classica napoletana dal titolo “In – Canto” con talenti locali; lo spettacolo di cabaret da parte di Gianni Marino di “Made in Sud”; l’ esibizione di Vincenzo Cantiello e Claudia Ciccateri protagonisti del programma televisivo di Rai Uno “Ti lascio una canzone”. Lo spettacolo musicale di Gianni Di Meo, Austin Prior e Annamaria Marino (a cura dell’Associazione CASMU di Mario Guida) e l’esibizione di gruppi di canti e balli popolari della terra campana, tra cui il gruppo “Scacciapensieri”.

 

 

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