Sarà ricordata come l’edizione dei record la XXIII Sagra del Casatiello che si è conclusa l’altra sera a Sant’Arpino, in provincia di Caserta. “Un orgoglio per l’intera Terra di Lavoro, espressione autentica di valori ancestrali, di cultura, di tradizioni, una sfida coraggiosa per costruire filiere locali non solo agroalimentari ma anche turistico-culturali attraverso l’esaltazione del senso di appartenenza e di identificazione simbolica. Questa sagra è un ritorno al passato necessario per affrontare il futuro. E’ un volano in grado di stimolare altre iniziative, valorizzare prodotti e territorio molto al di là del periodo della sagra stesa”. Parole più che eloquenti quelle del commissario straordinario dell’EPT di Caserta, Lucia Ranucci, pronunciate nel corso della cerimonia di premiazione e chiusura alla quale hanno preso parte anche il presidente della Pro Loco (ente che organizza la sagra), Aldo Pezzella e l’assessore alla Cultura del Comune di Sant’Arpino,Salvatore Brasiello. La sagra, che celebra il rustico ritenuto dagli esperti tra i più antichi e suggestivi sapori della tradizionale cucina contadina campana, ha registrato una partecipazione di massa che non ha precedenti nella storia della sagra atellana. Il centro storico santarpinese, in cui sono state ricreate atmosfere surreali ed evocative della civiltà contadina, per ciascuna delle tre serate della sagra, è stato stracolmo di visitatori (provenienti anche da regioni lontane) al punto da renderne complicata la circolazione finanche a piedi. Gli stands gastronomici, in primis ovviamente quelli del casatiello, sono stati letteralmente presi d’assalto dalla gente tanto che i panificatori locali hanno dovuto lavorare con dei turni straordinari pur di assicurare il gustoso rustico a quanti ne facevano richiesta. Di grande pregio anche la programmazione artistica, la selezione degli stands di artigianato presenti, gli appuntamenti culturali collaterali, le visite al museo civico e alla Pinacoteca. Particolarmente entusiasta del clamoroso successo ottenuto dalla sagra è Aldo Pezzella, presidente della Pro Loco che alla fine degli anni Ottanta ha ideato l’appuntamento non solo di folklore e di gastronomia, ma che celebra anche una usanza popolare che affonda le radici nella notte dei tempi. “La sagra di quest’anno – sottolinea il presidente Pezzella – ha superato ogni più rosea aspettativa per partecipazione, organizzazione e riuscita degli eventi. Il successo lo si deve soprattutto alla generosità di un affiatato ed efficiente gruppo di volontari che per alcuni mesi lavora ininterrottamente per allestire questo evento che ormai è radicato non solo nel tessuto locale ma direi anche in quello campano. Della capacità di mobilitazione di questo evento occorre che l’intera comunità santarpinese sia consapevole. La forza travalicante che sprigiona la sagra può, se opportunamente canalizzata, innescare virtuosi processi di sviluppo e di crescita per la nostra cittadina. Quest’anno ne abbiamo avuto una clamorosa conferma che rappresenta una certezza e un punto fermo da cui innestare il lavoro per gli anni a venire. Nel frattempo rivolgo un caloroso grazie all’Amministrazione Comunale, ai volontari, enti, istituzioni, artisti, sponsor e quanti a diverso titolo hanno contribuito al successo dell’edizione 2015 che definire storica, stando ai numeri e ai trionfi organizzativi, non è affatto sproporzionato”. Tra gli eventi che hanno riscosso i favori del pubblico ricordiamo: la mostra fotografica “Domitiana Finis Terrae” di Giovanni Izzo; nella corte del Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” la mostra “Sant’Arpino: immagini nel tempo” curata dall’Istituto di Studi Atellani. Riuscitissimi gli spettacoli: tra cui quello di danza moderna, hip – hop e Zumba a cura della scuola “Move Yourself danza”; il concerto di musica country da parte de i “Terza Classe”; il cabaret di Ciro Giustiniani direttamente da “Made in Sud”, l’animazione per bambini curata dall’agenzia “Frizzy Party” di Salvatore Vozza; il concerto di musica folk de “la Compagnia di Suon e Passioni”; la musica e i balli popolari con i “Tamburrari del Clanio” e “Terra di Suoni”; l’esibizione del gruppo “Spaccapaese” di Gerardo Amarante feat Marcello Colasurdo. L’ultima serata, domenica 21, si è chiusa con la premiazione degli allievi partecipanti al concorso il “Miglior Logo per la Sagra del Castiello 2015”. Il primo premio è stato conferito all’allieva Sara Marino, della classe V C del corso di “Arti figurative” del Liceo Artistico “San Leucio” di Caserta, accompagnata per l’occasione dal docente Francesco Capasso.

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