Al Duel Village di Caserta venerdì 20 aprile alle ore 10,30 proiezione esclusiva per giornalisti e autorità del docufilm ‘Terra Bruciata – Scorched Earth’ di Luca Gianfrancesco. Il regista e parte del cast incontreranno la stampa, subito dopo la proiezione, per un dibattito sulla pellicola che racconta la resistenza dei casertani alle stragi nazifasciste.

Un documento unico nel suo genere e ricco di testimonianze storiche che porta, per la prima volta, sul grande schermo una verità a lungo ignorata – persino dai libri di testo – su alcuni episodi di inaudita violenza perpetrata in Terra di Lavoro dai soldati del Terzo Reich e che al contempo fa emergere il coraggio, il senso civico e la presa di coscienza di una comunità, quella della provincia di Caserta, che seppe in numerose occasioni tenere testa alle truppe nemiche e ribellarsi alla violenza. Una memoria avvincente e commossa che apre una nuova pagina del racconto della Resistenza e della ferocia nazista in Italia. Nel cast spiccano, tra gli altri, Antonio Pennarella, Lucianna De Falco, Paola Lavini, Antonello Cossia, Mino Sferra, Arturo Sepe, Gabriele Marcello, Eliana Conte, Gioacchino Sbordone. Presenti in sala venerdì mattina anche gli storici e i sindaci dei Comuni nei quali son state girate le sequenze del docufilm. ‘Terra Bruciata’ sarà poi proiettato per il pubblico mercoledì 25 aprile alle ore 20,00 nella giornata simbolo della Liberazione.

 

IL FILM

La mattina del 1° novembre 1943, a Conca della Campania, un minuscolo borgo della provincia di Caserta, 19 civili vengono trucidati da una pattuglia di militari tedeschi. Graziella Di Gasparro, figlia di uno dei caduti, lotta da anni per tener viva la memoria di quell’eccidio dimenticato. L’assassinio del padre di Graziella fu il terribile epilogo della brutale occupazione del territorio che l’esercito tedesco mise in essere in tutta la Campania centro-settentrionale, a partire dall’8 settembre, data dell’armistizio. Il casertano – primo territorio italiano ad essere dichiarato “Zona di Operazioni” – dovette sperimentare la devastante onda d’urto delle leggi di guerra germaniche che si accanirono contro la popolazione civile. L’esautorazione delle istituzioni, le razzie dei beni di consumo, il rastrellamento e la deportazione degli uomini abili verso i campi di lavoro in Germania – furono circa 21.000 – la devastazione degli impianti produttivi e delle abitazioni civili sono le condizioni nelle quali maturarono le ragioni che diedero vita alle prime azioni di resistenza organizzate dai civili in Italia. Dopo le Quattro Giornate di Napoli, a Riardo, un piccolo centro a pochi chilometri da Capua, una banda Partigiana riesce a scacciare con le armi i tedeschi dalla cittadina. Mentre le istituzioni e gli abitanti di Tora e Piccilli, con il silenzio, salvano una cinquantina di ebrei dalla deportazione. È proprio in risposta a questa insubordinazione, ormai diffusa sul tutto il territorio, che i comandi tedeschi danno libero sfogo a un inedito campionario di violenze contro la popolazione civile, il primo laboratorio di future violenze che devasteranno il paese. Da qui nasceranno anche alcune delle prime forme di resistenza, ribellione e solidarietà, segni del nostro ‘Secondo Risorgimento’, da cui nascerà l’Italia democratica. La lotta di Graziella di Gasparro, dopo oltre 70 anni dalla strage di Conca, può trovare oggi il suo giusto riconoscimento

IL TRAILER

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