La cultura al primo posto. Sembra una frase fatta, ma, in effetti, è la colonna portante del progetto “Pg Editore”, casa editrice nata, appena qualche mese fa, dalla mente ingegnosa e creativa di Pasquale Gnasso, laureato in filologia, letteratura e civiltà del mondo antico presso la facoltà di lettere dell’Università Federico II di Napoli. Una scelta coraggiosa, che sfida il presente difficile che tormenta l’editoria Eppure la Pg Editore si presenta come un “wind of change” a chi vi si approccia. “Una realtà editoriale fa bene al territorio – afferma con determinazione il fondatore -. Fa bene perché diffonde la cultura, che è un elemento salutare e saliente per la civiltà di un popolo. Tuttavia, direi che ogni realtà culturale è wind of change e noi lo siamo a pieno titolo. Finché si tratta di libri, non si fa a meno di parlare di cultura e sapere. Direi che, più che offrire il vento del cambiamento, l’editoria offre al pubblico il vento del mondo. È come quando si entra in una libreria. Tutto il mondo di tutte le epoche è raccontato tra gli scaffali. Si va in Cina con Mo Yan, nella Salinas Valley in California con Steinbeck, nell’antica Grecia con Omero, in Sicilia con Camilleri e si torna in Campania con De Giovanni. Questo è il senso dell’editoria: far soffiare ovunque il gran vento del mondo, anche in una realtà del Sud come la nostra”. Tra i diversi volumi proposti al lettore, ce n’è uno che pone l’accento sul problema della calvizie, che, appunto, si chiama “Addio Calvizie”. Quanto è importante rendere una lettura utile, piuttosto che solo fine a sè stessa? “La nostra cultura è prettamente quella libraria e tra i libri ne esistono alcuni che non sono romanzi, poesia e saggi scientifici, e stanno sulle scatole alla cultura ufficiale – racconta -. Devo dire, però, che ‘Addio Calvizie’ è anche un bel libro da leggere. Nemmeno un raffinato lettore di Novalis e un cultore di cose bizantine storcerebbero il naso davanti a quelle pagine. È vero, il libro spiega come migliorare i capelli e arrestare la caduta, ma lo fa con gran sapienza e senza annoiare; io lo definisco un romanzo a tutti gli effetti. Per la verità, poi, sono anche molto contento del saggio che abbiamo pubblicato dei professori Vitale e Messore, ‘La filosofia aristotelica e il linguaggio del corpo nell’immaginario dantesco’, ma qui siamo già approdati alle vette elevate del pensiero”. Che tipo di obiettivo si pone la PG Editore? A che punto vuole arrivare? ”Riguardo all’attività che stiamo svolgendo – spiega Gnasso -, sarò un po’ reticente a parlarne. Dirò solo che al momento siamo impegnati con un concorso poetico , “Versi mai scritti…”, di cui siamo editori. Ci prepariamo poi al prossimo anno scolastico ,con testi per gli studenti e convegni scientifici con ospiti di spicco. Riguardo ai titoli ne abbiamo in stampa alcuni nuovi, ma è presto per svelare le novità”. Ai giovani cosa dire? “Dirò quel che scrisse Umberto Eco anni fa, sulla rubrica La bustina di Minerva: ‘Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro’. Pensateci e scoprirete che è così. I libri sono la più nobile forma di sepoltura. Gli uomini, quelli che scrivono, hanno sepolto nei libri pensieri e idee che continuano a illuminare il futuro delle generazioni che li seguono. È un po’ come per le stelle distanti anni luce dalla terra – conclude -, che anche quando non esistono più noi continuiamo a vederle nel cielo, a esserne illuminati”.
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