“L’arte e la cultura in sostegno verso chi si impegna per un mondo diverso”. Così il direttore della galleria degli Uffizi Antonio Natali sintetizza il senso dell’esposizione che fino al 21 ottobre sarà, per la prima volta in Italia, accolta nella villa confiscata a un boss della camorra, a Casal di Principe, in provincia di Caserta. “La luce vince l’ombra” è il titolo dell’esposizione, che verrà inaugurata domani nella ex residenza di Egidio Coppola detto Brutus: ne saranno protagoniste 20 opere, in parte provenienti dagli Uffizi, in parte dal museo di Capodimonte e in parte dalla Reggia di Caserta. “Il filo conduttore sarà, come illustra il titolo, simbolico: la vittoria della luce sulle ombre, un concetto ricostruito attraverso il lavoro sul tema di alcuni caravaggeschi che hanno operato nel napoletano – ha spiegato Natali”. Secondo il direttore degli Uffizi, “allestire una mostra del genere qui non è una sfida, come sostengono alcuni, ma un gesto di conversione. Si tratta di rendere questa casa un simbolo di cambiamento, ed anche per questo è stata ‘foderata’ di impalcature coperte da plastica color arancio: perchè questo sarà da ora in poi, un cantiere ideale e sociale di riscatto”. Gli ‘angeli custodi’ di questa villa strappata alla camorra saranno, nell’immediato futuro, alcune decine di giovani, che, in convenzione con l’università, saranno assistenti dell’esposizione, guide ed anche vigilanti. Natali li chiama “ambasciatori di cultura: e il mio auspicio è che dalla scossa che diamo con questo evento insieme a loro, si possa capire che questi ragazzi non devono essere lasciati soli, ma occorre assisterli e proiettare il movimento generato nel futuro. Serve la presenza e l’aiuto dello Stato, serve il sostegno di chi crede che la valorizzazione dell’arte ma non solo sia non puramente economica ma soprattutto culturale sociale ed educativa”.

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