SAN NICOLA LA STRADA –  Partirà domani sera (23 marzo), alle 21.30, dal Teatro “Don Bosco” di Caserta, il tour nazionale di Peppe Rienzo “Vita nova”, che dà anche il nome al secondo disco del cantautore di San Nicola La Strada.

Per un evento che si preannuncia di grande effetto spettacolare, Rienzo ha voluto sul palco alcuni tra i musicisti più importanti del panorama casertano: l’inseparabile Lucky Di Blasio alle percussioni, Peppe Vertaldi alla batteria, Cristian Capasso alla basso, alla chitarra Francesco “Flex” Aiello e alle tastiere Luciano Pesce, che, insieme al chitarrista Fabio D’Andrea, anch’egli al “Don Bosco”, è coautore dell’album. Alla band residente si aggiungeranno Minno Leone alle percussioni, Davide Nespolino alle tastiere, Almerigo Pota alla tromba, Antonio Caddeo al contrabbasso e Max Gaudio alla chitarra bouzouki. «Un grazie di cuore a tutti – dice Rienzo -, sia a quelli che saliranno sul palco, che a quelli che mi sono stati vicino lontano dai riflettori, come Dolly Barletta, Vittorio Remino, Claudio Lombardi e tanti altri». Con “Vita nova”, partorita in otto anni di performance live, il cantautore è riuscito a dilatare ulteriormente i suoi orizzonti musicali, che spaziano dalla tradizione popolare alle sonorità blues e jazz. Oggi, Rienzo è artista capace di sublimare in poesia i toni rabbiosi e viscerali degli esordi, senza svilirne l’autenticità. «Considero – dice – ‘E ‘n’ata manera”, uscito nel 2004, il disco dell’esplorazione, “Vita nova” l’album del viaggio, dove ogni canzone è l’istantanea di un luogo, di un momento, di una persona, di un sentimento». Il cd si apre con il brano che dà il nome al progetto, “Vita nova”. Il secondo, “Un’altra terra nel cuore”, è un piccolo gioiello scritto per l’Unicef. “Llevt alloche” è, invece, un vecchio e solido pezzo funk, che sa di pub fumosi e di birra rossa. Seguono “Chitarra mia”, “Non c’è”, “Viversi”, preludio quasi metal della morbida “Lasciati andare”, scritta alla fine di uno dei tanti concerti a Ischia. Chiude l’opera “Che sarrà”, cover, con testo di Nespolino, della celeberrima “Oh che sarà” di Chico Buarque De Hollanda, portata al successo da Ivano Fossati e da Fiorella Mannoia.

 

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