Almeno per un giorno, il 19 giugno, le sale saranno di nuovo ‘possedute’, come 40 anni fa quando L’esorcista di William Friedkin uscì in America, provocando svenimenti, episodi d’isteria, panico, richiesta di ambulanze. I medici lo vietarono sin da subito ai malati di cuore e la storia del cinema, genere horror, non poté non includerlo tra i masterpiece.

La 70/ma Mostra del cinema di Venezia premierà l’esponente di quella generazione di talenti definita Nuova Hollywood, con il Leone d’oro alla carriera proprio nei giorni del 78/mo compleanno, presentando anche restaurato Il salario della paura del ’77, mentre in libreria da Bompiani uscira’ la sua autobiografia, The Friedkin Connection che rievoca il titolo originale del braccio violento della legge (The French Connection). Ora, sulle sale del circuito Nexo Digital, il 19 giugno 2013, Italia, esattamente 40 anni dopo e per un solo giorno, torna restaurato e digitalizzato nella versione Director’s Cut, con i suoi 11 minuti di scene terrificanti eliminate nell’edizione del 1973. E domani, alla Casa del Cinema a Roma, sarà la ghiotta anteprima della 33/ma edizione del Fantafestival di Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli.

La storia comincia in un sito archeologico in Iraq dove viene dissotterrata una statuetta che raffigura un volto demoniaco. Chris (Ellen Burstyn), una giovane attrice divorziata, si trova a Georgetown insieme alla figlia dodicenne Regan (Linda Blair) per le riprese di un film. La bimba inizia a dare segni di squilibrio: deve essere sottoposta a un esorcismo. Questa è la storia, ma L’Esorcista ha anche un’altra trama, inquietante e nascosta, che include anche chi si è sempre rifiutato di vedere il film: è la paura che pesca nell’incoscio che il maligno non solo possa esistere ma trovare casa nell’anima di un bambino ‘innocente’…

 

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