“Franco Califano voleva essere sepolto ad Ardea, perché lì c’é il fratello, e lì lo porteremo. Voleva che fosse scritto sulla sua lapide ‘Non escludo il ritorno’, titolo di una sua canzone, e così sarà”. Ad assicurarlo è il pianista Enrico Giaretta, amico di lunga data e collaboratore artistico di Franco Califano.

Tra i primi ad omaggiare Franco Califano alla Protomoteca in Campidoglio c’é stato il suo più grande imitatore, Fiorello. “Insieme abbiamo ritrovato la grinta. Quando io ho iniziato ad imitarlo eravamo entrambi in crisi e poi abbiamo superato questo momento”. Che dire di Califano? “E’ sicuramente uno che la vita se l’é goduta”. E aggiunge lo showman: “sono venuto qui per vedere la gente che c’é, ed è tanta, nonostante sia la Pasquetta. E noi tutti sappiamo come Califano non amasse i giorni di festa”. Intanto la sala della Protomoteca, aperta alle 10, è già stata visitata da oltre 300 romani visibilmente commossi. Nella sala la salma del cantautore vestito proprio come un giorno qualsiasi: braccialetti, collana e camicia aperta sul petto.

“Molti hanno perso un amico come me, ma andiamo a salutarlo senza retorica, come avrebbe voluto lui. E poi non va escluso il ritorno, come racconta una sua canzone”, lo dice Massimo Ghini, a margine della Camera ardente di Franco Califano oggi in Campidoglio. “Lo conosco da cinquant’anni e insieme abbiamo anche fondato una casa discografica e lanciato i Ricchi e Poveri. Anche il successo dei Vianella era opera sua con le sue canzoni”. Così Edoardo Vianello ricorda oggi in Campidoglio Franco Califano la cui salma è esposta nella sala della Protomoteca. “Era una persona generosa ed era sempre protagonista, un battutista nato, e gli sono stato vicino anche in un periodo difficile anche se lui restava sempre un entusiasta”. “Quello che mi piaceva di Califano era la sua coerenza e la sua dignità”. Così Maurizio Mattioli parla di Franco Califano la cui salma è esposta nella sala della Protomoteca in Campidoglio. “Per parlare di lui ci vorrebbe un secolo – ha aggiunto l’attore romano – mentre la canzone che più mi ricorda la sua arte è ‘Io non piango’ (e mentre lo dice si commuove). Come artista ha scritto tante cose è come se fosse una Treccani”.

CAMPIDOGLIO PENSA CONCERTO-RICORDO PER NATALE – “Ci piacerebbe ricordare Franco Califano già il 21 Aprile, nel giorno del Natale di Roma, magari con un concerto a lui dedicato”. Lo afferma l’assessore capitolino alla Cultura, Dino Gasperini. “Ho parlato stamani con il suo grande amico, il cantautore Edoardo Vianello – ha aggiunto – e gli ho chiesto di verificare la disponibilità di altri artisti per organizzare un evento”

 

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