Sono le 22.40 in punto quando Adriano Celentano entra in scena all’Ariston, cantando Thirteen women, per il suo secondo, attesissimo intervento al festival di Sanremo. Come da accordi, è durato poco meno di mezz’ora il suo intervento. Applausi e contestazioni per la seconda performance di Adriano Celentano all’Ariston.

“Quando parlo di chiusura di Famiglia Cristiana e di Avvenire – ha detto il Molleggiato – dico ‘andrebbero chiuse’, non significa esercitare uan forma di censura”. A quel punto dall’Ariston si sono levati fischi e contestazioni. “Dovreste farmi finire di parlare, magari c’é qualcosa di interessante anche per voi”. E poi ha continuato fino a quando ha invitato il pubblico: “Adesso potete fischiare”. “La corporazione dei media si è coalizzata in massa contro di me, neanche se avessi fatto attentato allo Stato”: lo dice Adriano Celentano dal palco dell’Ariston, ringraziando “don Mario”, il prete che lo ha difeso alla ‘Vita in diretta’, e criticando invece Marco Travaglio. “Fra quei quattro o cinque che mi hanno difeso e che ringrazio – ha sottolineato l’ex Molleggiato – mi ha colpito voce di un prete, don Mario, che ho visto da Mara Venier: grazie, don Mario, tu hai capito ciò che i vescovi hanno fatto finta di non capire. Perfino Travaglio, ospite della Gruber, che sembrava avesse capito di cosa parlavo, non ha resistito e a un certo punto ha voluto affondare il coltello nella piaga, non la mia, la vostra, perché alla fine è solo la vostra che diventa sempre più profonda. Vi distolgono dal capire, e allora cosa fanno? Affinché possiate non capire, dal contesto estrapolano una frase, cambiano anche il modo dei verbi. Ma io – ha insistito – sono venuto qui a fare quattro chiacchiere con quei 16 milioni di persone che hanno visto festival di Morandi, per parlare del significato della vita, della morte, soprattutto di quello che viene dopo, della straripante fortuna che tutti abbiamo avuto per essere nati e dunque divertirci a fantasticare su dove e come sarà il paradiso”. Un mondo dal quale “ci allontaniamo sempre di più e invece dovremmo cercarlo”. “Quando dico che Avvenire e Famiglia cristiana andrebbero chiusi definitivamente, ho detto andrebbero, non significa esercitare una forma di censura”, ha aggiunto Celentano. “Non ho il potere di chiudere un giornale, mentre qualcuno non ha esitato a chiudere qualcosa”. Dopo aver discettato sull’importanza di cercare il Paradiso, Celentano ha aggiunto: “Su questi temi dovrebbe basarsi un giornale che ha la presunzione di chiamarsi Famiglia cristiana o anche l’Avvenire. Ma loro parlando di politica, della politica del mondo anziché di Dio, perché Gesù era un politico come Giuda, Gesù apriva il suo cuore ai bisognosi mentre Giuda voleva sfruttare la potenza del figlio di Dio per fini consumistici e sete di potere, quasi come succede oggi. Perciò – ha insistito – quando dico che andrebbero chiusi definitivamente, ho detto andrebbero, non significa esercitare una forma di censura”. “Se i giornali fossero miei – ha detto ancora, mentre il pubblico dell’Ariston si divideva tra applausi e contestazioni – io non li chiuderei, ma cambierei la loro impostazione. Siamo in democrazia, ho espresso un mio desiderio: potete anche stare aperti, ma almeno cambiate la testata”. Alla fne del duetto con Adriano Celentano sulle note del brano ‘Ti penso e cambia il mondo’, nella serata conclusiva del festival di Sanremo, Gianni Morandi si è commosso fino alle lacrime. “E’ il festival di Morandi”, ha detto Celentano, prima di un affettuoso abbraccio. E Morandi: “In questi dici minuti insieme a lui ho rivissuto le immagini della mia vita, da quando ero ragazzino e lo imitavo. Mi sono emozionato molto”. Finisce l’era Mazzi a Sanremo. Dopo sette edizioni, il direttore artistico lascia il festival. L’annuncio a chiusura della conferenza stampa di oggi. “Nessuno mi ha chiesto le dimissioni – spiega Gianmarco Mazzi – però voglio anche dirvi che oggi è ultima volta che vengo in sala stampa, domani non ci sarò. Considero concluso questo percorso per me. Devo fermarmi perché ritengo di aver esaurito tutte le idee su questa manifestazione”. Mazzi è “a posto con la coscienza. Credo di aver fatto un buon lavoro”. “Ho l’impressione che per il dg Lei, Celentano sia un delinquente senza qualità”: ha detto Mazzi commentando la nota inviata ieri dal direttore generale Rai Lorenza Lei sul festival. “Ho letto questa nota attentamente, è molto articolata e dà la sensazione che sia stata fatta da tante mani, che forse anche il direttore generale sia stato un po’ forzato. Voglio pensare questo”, aggiunge Mazzi. “Mi ha dato molto dispiacere perché emerge – ribadisce Mazzi – che invece che un bravissimo artista, Celentano sia un delinquente senza qualità. Io l’ho letta così. Non mi sembra una nota rispettosa. Peraltro ci sono lati contrattuali che dovevano restare riservati”. D’accordo con Mazzi si è detto anche Gianni Morandi: “Pensavo che qualcuno ci ringraziasse per essere riusciti a portare Celentano e per aver fatto un bel lavoro. Aspettiamo domani un ringraziamento”. Sono stati 11 milioni 429 mila gli spettatori, pari al 39.64% di share, che hanno seguito la prima parte della quarta serata di Sanremo; nella seconda parte gli spettatori sono stati 7 milioni 325 mila con il 49.91%. I dati risultano in calo sia rispetto alla terza serata del festival, sia rispetto alla serata del venerdì del 2011. Nella terza serata il festival aveva raccolto 12 milioni 770 mila spettatori pari al 45.63% nella prima parte e 6 milioni 533 mila con il 57.16%. Nel 2011 gli spettatori della serata del venerdì erano stati 12 milioni 857 mila (44.24%) per la prima parte e 8 milioni 266 mila (52.01%) nella seconda. La media ponderata della quarta serata del Morandi bis è stata di 9 milioni 931 mila spettatori con il 41.97%; l’anno scorso era stata di 10 milioni 616 mila con il 46.91%. La quarta serata del festival di Sanremo ha fatto registrare alle 21.35 il picco di ascolto, pari a 13 milioni 407 mila telespettatori, nel momento di passaggio tra l’esibizione di Gigi D’Alessio e Loredana Berté e quella di Chiara Civello. Alle 24.52, invece, il picco di share del 57.52%, mentre andavano in onda le clip dei big promossi alla finale.

 

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