Una forbice che taglia in due il volto sorridente della Callas e intorno la scritta “non zittite la cultura”. I sindacati scendono in piazza, lunedì 10 novembre a Roma, a sostegno delle fondazioni lirico sinfoniche italiane e scelgono un’immagine del grande soprano per rivendicare l’importanza del settore. Tante le ragioni della mobilitazione, dalla protesta contro “lo smantellamento del sistema di produzione culturale italiano” alla richiesta del “rispetto della legalità nelle Fondazioni liriche e la revoca della procedura dei licenziamenti all’Opera di Roma”, dalla richiesta di azioni per la “tenuta e il rilancio del settore nell’arte musicale, a partire dall’incremento del Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus),a quella di una “riforma dello spettacolo dal vivo in raccordo con la riforma istituzionale” e di una “validazione del contratto collettivo nazionale”. In piazza, a Santi Apostoli, insieme con i musicisti delle 14 fondazioni liriche italiane e ai segretari della Cgil, Cisl, Uil e Fials di settore, sono annunciati esponenti della commissione cultura di Camera e Senato (Corradino Mineo Pd, Alessia Petraglia Sel, Michela Montevecchi M5s), sovrintendenti (Francesco Ernani del Comunale di Bologna, Maurizio Roi del Carlo Felice di Genova, Francesco Giambrone del Massimo di Palermo), il presidente dell’Anfols Walter Vergnano, Vincenzo Vita, il segretario generale della Federazione Internazionale Musicisti Benoit Machuel.