E’ ora di far prevalere “buon senso e correttezza” per evitare che, a fine festival, sia necessario procedere ad iniziative conseguenti a violazioni contrattuali”. Alla vigilia del ritorno di Adriano Celentano a Sanremo, atteso domani alla finale, arriva l’invito del direttore generale Lorenza Lei,
che ricorda che i contratti “tutelano le libertà degli artisti”, ma garantiscono anche “all’azienda tutti gli strumenti di tutela necessari”. E’ dunque ‘sotto osservazione’ – se mai ci fosse stato bisogno di conferma – la perfomance dell’ex Molleggiato, che dovrebbe proporre mezz’ora di brani vecchi e nuovi e soprattutto un altro monologo, assolutamente top secret, in cui potrebbe tornare sulle polemiche scatenate dal suo primo sermone, in particolare per l’affondo contro Avvenire e Famiglia cristiana. In una lunga nota, che arriva un po’ a sorpresa in serata – una mossa ‘imprevedibile’ quasi in stile Celentano – il dg sottolinea che la scelta dell’artista è maturata “sulla base di una convinta richiesta della direzione artistica e della rete con assunzione dei rischi legati all’imprevedibilità dell’artista al quale l’azienda ha accordato fiducia, come accade per tutti quelli che vanno in diretta, Paolo e Luca compresi, confidando nel rispetto dei patti negoziali che invece purtroppo non sempre sono onorati”. Un risposta indiretta alle parole con cui il direttore di Rai1 Mauro Mazza aveva ‘chiamato in causa’ stamattina anche la direzione generale: “Sul contratto di Celentano ognuno si prenda la sua quota di responsabilità. Io mi sono preso del tutto la mia”. Quel contratto, aveva ricordato, è stato “il frutto del concorso e del contributo di tutte le strutture competenti dell’azienda”. E quella “estenuante” trattativa “nei momenti salienti e sicuramente nel momento conclusivo è stata avallata e sostenuta dal direttore generale Lorenza Lei”. Intanto oggi Celentano è stato all’Ariston per provare la performance di domani: mezz’ora, contratto alla mano, in modo da non sforare gli intervalli tra i break pubblicitari. Niente bombardamenti, stavolta, ma si parla di un intervento scenicamente molto potente. Smentita l’ipotesi di un’intervista con Giovanni Floris, ci saranno sicuramente brani vecchi, forse accennati un medley, e nuovi, dall’ultimo album Facciamo finta che sia vero: forse La cumbia di chi cambia e Non so più cosa fare. Ma ovviamente il momento più misterioso è il monologo: Adriano prova soltanto nella sua stanza dell’hotel Globo e anche il ‘gobbo’ e i tecnici sono di sua fiducia e spuntano sul palco solo all’ultimo momento. Adriano si scuserà con la Chiesa? Qualcuno addirittura ci scommette su. Ma nessuno sa cosa dirà. In platea oggi alle prove, svoltesi rigorosamente a porte chiuse, anche il vicedirettore generale Antonio Marano, l”inviatò dell’azienda a Sanremo: la Mori gli si sarebbe avvicinata, lo avrebbe abbracciato e gli avrebbe presentato Adriano. Clima assolutamente cordiale, dunque, in una sala in cui c’erano anche Mazza e il direttore della Comunicazione e delle Relazioni esterne Guido Paglia.