Un entusiasta Paolo Virzi’, neo direttore del Torino Film Festival, ha presentato questa mattina a Torino il ‘suo’ prossimo festival che pensa ”caldo e accogliente per registi e pubblico, che vanno entrambi coccolati e amati” e di grande successo, ”perche’ questo e’ un evento straordinario, aperto al mondo, senza paletti, senza fronzoli, simbolo di quella cultura, forse un po’ utopica, da cui dobbiamo ripartire per scacciare la crisi”. Un festival, secondo il regista di ‘Ferie d’agosto’, ‘Ovosodo’, ‘Tutta la vita davanti’,
‘La prima cosa bella’, e di tanti altri film ritratto dell’Italia degli anni recenti, che dovra’ ”avere ancora piu’ successo delle gia’ grandi edizioni passate, perche’ si tratta di un evento che ha tante cose da dire e da dare, grazie proprio alla sua storia sempre fuori dagli schemi e coraggiosa”. Tra le novita’ annunciate questa mattina, in una conferenza stampa affollata che ha anche visto alla fine l’arrivo del sindaco Piero Fassino, venuto appositamente per fargli i suoi auguri (”come residente a Roma – ha detto Virzi’ – il vostro sindaco ve lo invidio proprio”) ci sono due retrospettive, la prima che si snocciolera’ in due anni, dedicata alla New Hollywood, il cinema americano tra il 1967 e il 1976 ”che ha cambiato lo stile e anche i contenuti del cinema americano e non solo, grazie alla sua rivoluzione culturale antimito in cui anche gli attori non erano piu’ alti e biondi, ma della stazza di un de Niro, di Hoffman, di Nicholson”, la seconda ad un cineasta italiano recente ancora da definire. A questo proposito Virzi’ ha sottolineato la sua voglia di ”dare il massimo spazio al cinema italiano che, per stare a galla in questi anni, ha fatto autentiche guerre, quando invece si tratta spesso di un grande cinema, capace di raccontare da vicino la vita e il tempo che viviamo”. Ci saranno poi un Premio del Pubblico, come gia’ accade a Berlino e a Toronto, ”perche’ vorrei che il pubblico si sentisse piu’ coinvolto”, e, sul modello del Festival di Telluride, ogni anno una personalita’ del cinema internazionale diventera’ Guest Director con una sua sezione specifica. Virzi’ sara’, per il Tff, il terzo regista-direttore dopo Nanni Moretti e Gianni Amelio, ”un’anomalia tutta torinese – ha detto Virzi’ – che pero’ presenta anche elementi positivi”. Il neodirettore iniziera’ proprio il 18 febbraio vicino a Milano a girare il suo prossimo film ‘Capitale umano’, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen Amidon, una sorta di noir padano, ”un thriller brianzolo”, secondo lo stesso regista. ”Con questo film e questa nomina a direttore del Tff, che mi ha sorpreso rendendomi molto felice – ha scherzato il regista in chiusura, con quell’accento toscano che lo ha reso noto al grande pubblico – sta cominciando la mia salita al nord”.