Nella Mostra ‘rigorosa’ di Alberto Barbera anche la musica è d’autore. Nel cartellone del festival cinematografico, al Lido di Venezia dal 29 agosto all’8 settembre, la musica – come ormai tradizione dei festival da anni – si sposa con il cinema, purché super griffato. Il più importante cineasta afro-americano, Spike Lee,
omaggia Michael Jackson in Bad 25, mentre il regista premio Oscar Jonathan Demme (Il silenzio degli innocenti) si è innamorato del sound partenopeo di Enzo Avitabile, entrambi Fuori Concorso. C’é chi spera in una improvvisata live dj set di Bob Sinclair, visto che è nella giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis. Alle Giornate degli autori trova spazio Finestre rotte, il ritratto di Francesco De Gregori tra conversazioni e musica, con l’Italia al centro.
A Orizzonti in concorso c’é Tango Libre di Frederic Fonteyne, una storia di amore e tango dietro le sbarre di un carcere. La musica che salva è in Kinshasa Kids di Marc-Henri Wajnberg, un documentario selezionato alle Giornate degli autori, che racconta la storia vera di bambini abbandonati dalle famiglie perché creduti stregoni posseduti dal maligno, diventando così preda di ogni violenza. Ma l’incontro con il rapper Bebson De La Rue cambierà loro la vita trasformandola in una favola reale al ritmo di una jam session. Si comincia il 29 agosto con Enzo Avitabile Music Life, la seconda apertura di Venezia 2012. Jonathan Demme non è nuovo al genere: Stop making sense sui Talking Heads e Heart of gold su Neil Young sono due precedenti noti.
Stavolta il regista di ‘Philadelphia’ si è invaghito di Napoli e del sassofonista: “Stavo ascoltando un programma alla radio – racconta Demme – mentre guidavo sul George Washington Bridge a New York cinque anni fa, quando ho incontrato per la prima volta la musica di Enzo Avitabile e la mia vita è cambiata. Ero determinato ad incontrarlo e due anni dopo ho avuto la possibilità di farlo in occasione di un viaggio a Napoli. Decidemmo allora di provare a girare un ritratto musicale su di lui. Il sogno è diventato realtà quando ho avuto la possibilità di tornare a Napoli e Enzo ha invitato musicisti da tutto il mondo per suonare la sua musica. ‘Music Life’ è il risultato di una settimana incredibile trascorsa con questo eccezionale uomo di musica, di un viaggio attraverso Napoli e di uno speciale ritorno al suo magico luogo di nascita, Marianella”.
Nel documentario prodotto da Davide Azzolini per Dazzle Communciation in coproduzione con lo stesso Demme per R2 Productions, coproduttore Antonio Monda, in esclusiva per l’Italia da Rai Cinema, Avitabile incontra musicisti come la palestinese Amal Murkus, il chitarrista cubano Eliades Ochoa e il collega spagnolo Gerardo Nunez, e poi Trilok Gurtu, Ashar Sharif, il trio Ddivan Gasparian, Toumani Diabaté mentre Napoli é protagonista e sfondo. “Il film racconta la mia vita e attraverso essa la mia musica, la mia gente. E’ un docufilm, non avrei mai immaginato di aver qualcosa di interessante da dire a gente del calibro di Turturro (Passioni, sempre a Venezia due anni fa, ndr) e di Demme, ma si vede che la musica può davvero far uscire dal ghetto e sognare il villaggio globale”, ha detto Avitabile al Mattino a fine luglio.
La collocazione prestigiosa del Fuori Concorso è anche per Spike Lee che in Bad 25 racconta il dietro le quinte del celebre album di Michael Jackson, in occasione del 25/mo anniversario, a Venezia in prima mondiale. “Sono più di un fan di Jackson, un immenso ammiratore. Ho avuto la possibilità di lavorare e conoscerlo – Lee ha lavorato ai video su They don’t care about us nel ’96 ndr – e tengo profondamente a trasmettere quello che ha rappresentato”. Dopo lo spettacolo a Broadway con Mike Tyson continua così il lavoro di Spike Lee sulle icone afroamericane. Lee ha avuto la possibilità di accedere liberamente all’archivio di Jacko: “vedrete filmati che nessuno ha mai visto, roba che ha girato Michael stesso. E’ stata semplicemente un’esperienza splendida. Questo documentario – assicura – mostrerà un lato più intimo della leggenda del pop, anche grazie alle interviste ad artisti come Kanye West, Mariah Carey e Sheryl Crow. Lo abbiamo diviso in due parti – spiega il regista – artisti di oggi che sono stati influenzati da Michael e persone che allora hanno lavorato fianco fianco con lui sul seguito del più grande disco di tutti i tempi, che è sempre Thriller”.