Amore, su tutto, ma anche voglia di maternita’, amicizia, guerra, morte, musica, rimozione e stupri etnici. Il tutto per la durata di 132 minuti e con, sullo sfondo, la guerra bosniaca. Insomma fa bene a dire Sergio Castellitto che questo ‘Venuto al mondo’, nelle sala da giovedi’ in 350 copie distribuite da Medusa e tratto dall’omonimo libro della moglie Margaret Mazzantini, e’ un ”film sui fondamentali, gli archetipi della vita umana, un film molto ambizioso”.
Protagonista Gemma (Penelope Cruz) che si reca a Sarajevo con suo figlio Pietro (Pietro Castellitto) per presiedere a una mostra fotografica del padre del ragazzo Diego (Emile Hirsch). Diciannove anni prima, la stessa Gemma aveva lasciato la citta’ in piena guerra con Pietro neonato. Lasciandosi alle spalle non solo l’amato Diego, ma anche la famiglia bosniaca d’adozione: Gojko (Adnan Haskovic) esuberante poeta, Aska (Saadet Aksoy), ragazza musulmana e la piccola Sebina. Ma all’amore tra Diego e la sterile Gemma manca un figlio. Si prestera’ Aska a prendere il posto della Cruz, ma il bambino che nascera’ sara’ un particolare figlio della guerra. Nel film c’e’ anche Castellitto: interpreta Giuliano, un affidabile ufficiale dei carabinieri, che sposa Gemma al suo rientro a Roma. Presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival, con il suo titolo internazionale Twice Born, e poi a San Sebastian, dice Penelope Cruz di Venuto al mondo:”avevo letto il libro della Mazzantini e mi sono innamorata della storia e del personaggio di Gemma, proprio come mi capito’ con ‘Non ti muovere’. Cosi’, per me, e’ diventata quasi una necessita fare questo personaggio”. La volonta’ di essere madre da parte di Gemma, ha spiegato poi l’attrice spagnola:”l’ho capita meglio da quando sono diventata io stesso madre. E so cosa significa”. Comunque spiega ancora la Cruz ”il mio ruolo di Gemma non e’ proprio politically correct, ma non ho certo avuto paura per questo. Non mi chiedo mai se sono simile al personaggio che recito, ma cerco solo di capire, al cento per cento, la psicologia del personaggio che devo interpretare. La sua ossessione e’ quella di voler dare un figlio all’uomo che ama. Ed e’ molto bella la sua espressione che indica come tenere legato a lei Diego: ‘Voglio un lucchetto di carne”’. Toni divertenti oggi in conferenza stampa arrivano dal 22enne Pietro Castellitto che non sconfessa il fatto che il piu’ che sentito sfogo contro la madre virtuale Penelope Cruz nel film potrebbe riecheggiare la sua stessa volonta’ di ribellione contro gli ingombranti genitori:”si’ – ammette – quello sfogo non era scritto esattamente cosi’ come l’ho interpretato. Fare un film con i miei genitori e’ stato come consacrare un sodalizio. Era poi strano durante le riprese vederli tornare a casa ogni sera e sfiorare la separazione”. Da parte sua Sergio Castellitto, infine, ci tiene a dire che da Pietro, suo figlio, pretende piu’ che dagli altri: ”In questo – dice – sono un uomo all’antica”.