Chiudere il proprio loop, il proprio cerchio, uccidendo la versione di se’ ‘invecchiata’. E’ quanto deve fare il protagonista, interpretato nelle diverse eta’ da Joseph Gordon-Levitt e Bruce Willis, nell’action fantascientifico Looper di Rian Johnson, nelle sale dal 31 gennaio distribuito da Buena Vista International in 250 copie. Vincitore dei Critics’Choice Movie Awards, i premi assegnati ai migliori film dell’anno dai critici cinematografici delle principali testate statunitensi, come Miglior Film di Fantascienza, Looper e’ reduce dal grande successo ottenuto al Toronto Film Festival.

Un futuro decisamente preoccupante quello che prospetta Johnson nei due momenti temporali del film, che continuano ad incrociarsi. Un 2044 in preda al caos, e un 2074 ormai dominato da un potere dittatoriale e dal crimine organizzato. ”Non volevo raccontare un futuro troppo lontano – spiega Johnson in un’intervista – ma mostrare quella che potrebbe essere un’evoluzione del mondo che viviamo, in cui si agisce solo per il proprio interesse”. Una societa’ quella del 2044, in cui il trentenne Joe (Joseph Gordon-Levitt), vive facendo il Looper, cioe’ il sicario di ‘soggetti scomodi’ che gli vengono spediti attraverso una macchina del tempo, dal potere criminale che spadroneggia nel 2074. Joe, nel suo lavoro,e’ abile e passa le giornate, con i ‘colleghi’ looper gestiti dal cinico Abe (Jeff Daniels), tra droghe, eccessi e prostitute. I problemi nascono quando dal futuro viene spedito indietro proprio se stesso con trent’anni in piu’ (Bruce Willis), e molto poco intenzionato a farsi uccidere. Il ‘vecchio’ Joe infatti ha un obiettivo preciso: eliminare il bambino dai poteri straordinari, chiamato da adulto, lo sciamano, destinato a dominare il futuro. Sara’ ‘Joe giovane’ a dover cercare di fermarlo. Nel cast, fra gli altri, anche Emily Blunt e Paul Dano. ”I due protagonisti sono entrambi completamente egoisti – ha spiegato Joseph Gordon Levitt, gia’ diretto da Johnson in Brick -. Il vecchio Joe cerca di proteggere quello che e’ suo e lo stesso Joe giovane. Penso sia particolarmente interessante vedere Bruce in questa luce visto che siamo abituati a vederlo nei panni di un eroe”. Gordon-Levitt per il ruolo, ogni giorno si e’ sottoposto a tre ore di trucco per poter sembrare una versione credibile di Bruce Willis da giovane, ma e’ stato importante soprattutto ”studiare come Bruce si muove e parla”. Willis, che dal 14 febbraio sara’ nelle sale italiane anche con Die hard – Un buon giorno per morire, ha detto subito si alla sceneggiatura di Looper, ”perche’ e’ un grande film di fantascienza e non capita spesso di trovarne – ha spiegato -. C’e’ pero’ nella storia anche un aspetto emotivo importante, cercare di capire perche’ agiscono in questo modo i personaggi”. L’attore giudica un onore aver recitato con Gordon-Levitt: ”Amo il suo lavoro, e il modo in cui ha preso alcune delle mie cadenze nel parlare per essere veritiero”.

 

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