La moda è una giostra che gira: fuor di metafora, Louis Vuitton ne ha installata una magnifica, con i cavallini tutti bianchi, nella Cour Carree del Louvre, sotto un candido tendone, tra pizzo sangallo e pallida organza. Quella di oggi potrebbe essere stata l’ultima sfilata di Marc Jacobs per la griffe ammiraglia:
lo stilista americano dovrebbe essere in procinto di spostarsi da Dior, stesso gruppo altra storia. Lo spettacolo messo in scena per l’occasione è dunque simbolico per molti versi: perché segnala e festeggia il personale ‘carosello’ di Jacobs, perché sottolinea i corsi e ricorsi della moda, perché spiega che, come ogni stagione di sfilate, anche questa si conclude a Parigi, “il posto – dice l’americano – della gentilezza, della gioia di vivere e dell’amore”. La giostra sta per fermarsi (oggi è l’ultimo giorno di passerelle, iniziate a New York il 7 settembre e proseguite a Londra e Milano) e, in attesa di scendere, le modelle esibiscono le loro mises giovani, rigonfie di tulle piazzato sopra il sangallo.
Di pizzo anche le collarette, la gonna a arricciata e quella a kilt, il vestito a tunichetta in tre colori, rosa azzurro e verdolino. Ai piedi le ‘mules’ alte senza tallone, in mano le nuove borse, dal bauletto in nylon a quello in coccodrillo, oppure una sporta da spesa in pelle traforata a rete. Le camerierine prima della sfilata hanno servito ‘macaron’ color pastello agli ospiti: le tinte sono quelle della dolcezza un po’ stucchevole, perfino il lussuoso tailleur in coccodrillo con giacca da motociclista.
Tutto è rigonfio anche un abitino che forse è volutamente pre-maman. La tunichetta stretta di fiori traforati si avvale di un ampio sopra, come un cellophane di seta. C’é sempre questo gioco, anche per la gonna e il soprabito spumeggianti di piumette verde mela. Ombrellini di pizzo con il monogramma e diademi in testa. Chiude la sfilata Kate Moss, in pizzo corto e coroncina.