Circa 70 persone hanno bloccato,  mattina, i cancelli dello stabilimento Tnt di Teverola, nel Casertano. Tra di loro lavoratori licenziati dall’azienda, alcuni rappresentanti del sindacato Si Cobas e quelli dell’assemblea di sostegno delle lotte dei lavoratori alla logistica.

La protesta è nata a seguito di alcune azioni intraprese dalla Server Coop, che fa parte del consorzio Gesco e che lavora in appalto per la Tnt, nei confronti dei lavoratori che si occupano della scarico e carico merci. L’azienda, che sostiene di essere in crisi con 30 facchini in esubero, per incentivare l’uscita volontaria dei dipendenti ha proposto 5mila euro di buonuscita a chi ha deciso di andare via di propria iniziativa. In 10 avrebbero accettato. Per gli altri, invece, ci sarebbe la cassa integrazione e la prospettiva, scaduti i sei mesi, di tornare definitivamente a casa. I rappresentanti del sindacato Si Cobas, sostengono che nei confronti dei dipendenti “scaricati”, la Server Coop stia mettendo in atto le procedure per essere “assunti nella nuova ditta che prevede il fallimento di una cooperativa per poi vederne sorgere un’altra che lavorerà sempre per lo stesso committente, ma con un numero di dipendenti minori e in condizioni peggiori e diverse forme contrattuali”. I manifestanti chiedono il rispetto del contratto collettivo nazionale, il reintegro degli addetti alla logistica e il ripristino degli accordi in merito alle ore di lavoro che nel nuovo contratto sarebbero passate da otto a sei. Già nella serata di ieri c’era stato un tavolo tra gruppo Gesco e Si Cobas dove il sindacato aveva chiesto il rinnovo dei contratti attualmente in vigore con le stesse condizioni di lavoro e retribuzione, accettando il passaggio alla nuova cooperativa.

 

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